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Se va in onda il giuramento
Scusate ma sono incredulo. Sul cellulare mi è arrivato il seguente messaggio: “Stasera su Youdem le immagini del giuramento di FRANCESCHINI (tutto maiuscolo nel testo) a Ferrara. A seguire il film ‘La lunga notte del ‘43’ di Vancini”. Ma no, sto sognando. Prima di tutto quella che rimuovevo come eventualità assurda nel post precedente, ossia che Franceschini potesse giurare sulla Costituzione davanti alle televisioni, si è verificata sul serio. Non so che dire. Siamo tutti berlusconiani? Davvero si fanno le cose più sacre per farsi riprendere dalle cineprese? Siamo così intrisi di apparenza da perdere il rispetto per ciò che va intimamente vissuto, a meno che, si intende, non chiedano diversamente i riti ufficiali, come nel caso di Obama? Ci si giura eterno amore davanti alle televisioni come dalla De Filippi? O nel silenzio dei cuori che battono o, per non farla troppo romantica, almeno degli occhi che si cercano in solitudine? Ci rimugino (non solo su questo, oh…) da due giorni. E mi sembra impossibile che la Costituzione e un eccidio di partigiani possano essere usati così.
Se penso a me stesso, posso dire di avere giurato fedeltà alla Costituzione mentre leggevo le lettere dei condannati a morti della Resistenza, pagina dopo pagina, senza farmi fotografare da nessuno. E poi ogni volta che sono andato a cerimonie commemorative di eccidi o che ho ascoltato i racconti dei familiari o dei compagni di lotta di qualche caduto per la libertà. Se lo facessi oggi in pubblico, decidendo io luogo e tempo dello show, mi sentirei un po’ blasfemo e un po’ ridicolo. Non so che cosa pensare, ma se questo è lo scatto di reni del Pd…E la stessa idea di trasmetterlo sulla tivù di partito mi sembra enorme. Che idea si ha degli elettori? E gli elettori, loro, che idea hanno di un giuramento? Ho pensato (ma sì, perché non dirlo?) anche a me e mio padre, alle cose che gli ho giurato in silenzio e che mai e poi mai ripeterei in pubblico, per quanto pubblici siano stati i fatti e pubblico il mio impegno. No, questa è una resa culturale. Il momento che doveva essere della massima alterità a Berlusconi è stato, in fondo, il momento della più piena adesione alla sua visione del mondo. E basta così, non dico altro…
Nando
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