Sicurezza. Il mondo alla rovescia. E le telefonate…

Questa è veramente bella e non so quanti l’abbiano saputa. A Trento una coppia di romeni ha sventato una rapina, tentata da una signora italiana (trentina) ai danni di un turista tedesco. Stupefacente, eh? In effetti, dice Toni Jop che ha dato la notizia sull’Unità, l’italiano medio, vedendo la tipologia dei protagonisti senza sapere la trama del film, scommetterebbe su questa notizia: un turista tedesco interviene a difendere una signora trentina dal tentativo di rapina di due romeni. L’ho trovata esemplare, giusto per ricondurci tutti al senso del relativo. Tanto più che, udite udite, uno dei due romeni è senza fissa dimore ed è “ben noto” alla polizia. Che idee stravaganti abbiamo ogni tanto della sicurezza.

Ho trovato stravagante, per esempio, l’idea che ne ha il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il quale ha proibito i cornetti (brioches) notturni e pure i gelati. All’una basta, non si compra più. Niente più girovagare sotto le stelle con un gelato, niente più attesa in gruppo ( o in due) dell’alba passando a prendere il cornetto caldo dal fornaio. La sicurezza… Non capisco francamente che cosa c’entri. Forse ci saranno rumori e schiamazzi davanti alle botteghe o ai fornai dove si compra. Ma i rumori sono una cosa e l’insicurezza è un’altra, o no? Soprattutto non capisco perché in contemporanea il sindaco di Roma abbia ridato la libertà di comprare gli alcolici in bottiglia la sera. Dovendo fare paragoni, mi sembra più pericoloso questo, visto quel che succede di notte a Campo de’ Fiori.

A proposito di sicurezza, tentativo di linciaggio dell’addetto alle fogne napoletane che ha violentato un bambino di dodici anni. Da condannare (e ci mancherebbe) ma comprensibile. Incredibile piuttosto che lo stesso individuo potesse tenersi in casa una bambina, la figlia della convivente, dopo averla (così scrivono i giornali) violentata più volte, almeno stando alle accuse della bimba e ai referti medici che le avvaloravano. In verità io vi dico: questo paese diventerà matto sulla questione della giustizia e dell’ingiustizia, della sicurezza e dell’insicurezza. Ai margini, rilevo che il tipo in questione è stato descritto su Repubblica come un “vecchio posseduto dai demoni”. Ha 54 anni… Minchiazza, direbbe Lillo. E io che mi sento tutto pimpante e zeppo di progetti, che faccio, mi butto nel Naviglio?

Infine, per parlare di progetti. Le mie telefonate le ho fatte. Nichi non ha richiamato e da presidente di regione avrà i suoi buoni motivi (non è mai stato scortese). Ne ho fatte altre ancora. Ma non è cosa, amici. Mi sembra che per ora si vogliano solo unire spezzoni di piccoli partiti per passare il 4 per cento alle europee. E non è questo che mi interessa. Non è questo, in fondo, ciò di cui ha bisogno davvero il paese, non è questo che ci fornirà un’altra foto di gruppo. Forse ha ragione il mio amico Riccardo Orioles (prossimamente tra gli autori Melampo!): Nando, questo è il tempo della pazienza. Già, è possibile. Intanto lavoriamo per far vedere come si governa nelle nostre città (tra cui Genova), parliamo, scriviamo, formiamo, vediamoci in più modi. Anche la pazienza (come a volte il silenzio, insisto) è una virtù rivoluzionaria.

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