Santa Matrigna Chiesa

Ma che bello! Una bambina brasiliana di nove anni viene violentata e messa incinta dal patrigno e la chiesa brasiliana scomunica i medici che la fanno abortire. Sono sempre più incredulo. Smarrito. Infuriato. Ho fatto il chierichetto, non sono un praticante, ma ogni tanto mi vien voglia di andare a meditare libri sacri in un monastero; e a intervalli do pure una letta ai Vangeli, convinto che non possano farmi che del bene. In Libera sono semicircondato di preti che ammiro. Eppure, di questi tempi, faccio sempre più fatica a non associare alla chiesa e a chi la guida l’idea della violenza psichica, mentale, ideologica. L’idea, per usare un linguaggio da bambini, della cattiveria. Una volta quando un papa, fra alcune posizioni che non condividevo, faceva arrivare al mondo messaggi di pace e di solidarietà umana, ne traevo ragione di speranza. Ora quando quei messaggi, sempre più raramente, arrivano, io li metto automaticamente a confronto con le tante violenze esercitate in tonaca contro poveri cristi che si arrabattano tra le brutture della vita. Sicché non mi dicono più niente, assolutamente niente. Mi parlano solo dell’ipocrisia del potere (temporale). Lo so, lo so, amici blogghisti, che bisogna guardare soprattutto alle persone. Per questo mi inchinerò sempre davanti ai più umili tra i preti coraggiosi come davanti ai cardinali più lungimiranti. Il resto, la cosiddetta Istituzione, sta perdendo per me ogni valore. Si prenda pure i soldi dei potenti (o, tramite i potenti, dei cittadini italiani). Ma -così- non avrà il mio rispetto di uomo “rispettoso delle istituzioni”. Il troppo è troppo. Don Luigi scusami.

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