Successo a Milano. E altro che bolle….

Libertà non è star sopra un albero, cantava Giorgio Gaber al massimo della creatività. Libertà è partecipazione. E infatti la partecipazione, e solo quella, ha fatto vincere la richiesta di istituire presso il consiglio comunale di Milano una commissione antimafia. Sembrava impossibile. Invece ci si è riusciti. Grazie a Basilio Rizzo e alla tenacia del Pd guidato da Pierfrancesco Majorino (ma sì, mica tutte sono scamorze…). Grazie a Libera e a tanti cittadini. Grazie a un’argomentazione non settaria, che mirava a raggiungere il risultato e non ad aggredire o accusare il centrodestra. Poi la possono svuotare, la commissione, si capisce. Ma può anche diventare un grande argine contro la penetrazione mafiosa in città.

Libertà è partecipazione. Venerdì sera a Ovada (Alessandria) grande partecipazione alla presentazione delle Ribelli, diventato ormai quasi, me lo fate dire?, un classico dell’8 marzo (sabato prossimo andrò a presentarlo anche a Cesano Boscone). L’8 marzo brulicante di mimose giulive e auguri auguri non mi piace. Ma l’8 marzo che dia un senso al cammino di liberazione delle donne sì. E a Ovada è stata grandissima Michela Buscemi con la sua storia di liberazione personale, fino alla costituzione di parte civile al maxiprocesso. Mi dicono che anche oggi abbia fatto commuovere un gruppo di scout vicino Mantova. La provincia italiana è una nostra risorsa trascurata. Invece di andare solo nei posti dove ci sono gli studi Rai per farci riprendere, dobbiamo fare come i Nomadi: andare soprattutto nei piccoli centri e lì fare il pieno.

Bisogna partecipare per difendere la propria libertà. Io credo, per esempio, che dovremmo fare una campagna lunga mesi per mandare la gente a votare al referendum elettorale. Vogliono impedire il quorum? Bene, sfidiamoli, tanto questa è una battaglia trasversale, visto che la porcata Calderoli, a conti fatti, va bene a tutti. E noi lo sappiamo, no?, che i referendum li si vince solo quando si formano schieramenti trasversali.

Partecipazione anche con il “comitato delle sedie” del mio quartiere che sta diventando un modello per lottare contro il degrado e per la sicurezza del territorio, anche se la liberalizzazione delle cubature promesso dall’ex palazzinaro Berlusconi di degrado rischia di portarne assai ovunque. Ieri notte ritrovo e passeggiata con signore dotate di mimose (evabbe’, non stavano poi male, anzi erano aggraziate…).

Di partecipazione e partito democratico ho parlato anche in un lungo intervento scritto per un prossimo libro di Antonio Padellaro. Devo dire che qualche espressione mi è venuta proprio felice, ma non posso anticiparla. Così come mi chiedono di non anticipare l’intervista che ho fatto come postfazione al prossimo libro (opera prima) di Antonellina Mascali, giornalista di Radio Popolare, già redattrice dei “Siciliani giovani” e poi mia laureata a Scienze politiche. Uscirà per Chiarelettere. Prima presentazione alla Fnac di Milano il 27 di marzo. Insomma, vi ho partecipato molte cose. Manca l’ultima: Dora con i tacchi che la portano oltre l’1.70. E’ venuta così addobbata oggi a casa. Stava molto bene, pensa te queste figlie. A proposito: ieri notte ho sognato di dovere fare l’esame delle elementari. Non mi era mai accaduto. In genere sogno di dovere fare l’esame di politica economica. Qualche volta quello di maturità. E ogni volta mi dico: ma perché lo devo fare, che lo sanno tutti che l’ho già fatto, se no come mi laureavo? Questa storia delle elementari un po’ mi ha choccato. Che vorrà dire? Una retrocessione? Una regressione? Boh, se lo so ve lo partecipo…

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