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Contraccettivo for President. E studenti d’annata
Passiamo ad altri livelli di dignità. Oggi sono stato al modesto ma suggestivo funerale di uno degli ultimi partigiani che c’erano a Milano. Funerale laico nella camera ardente di un ospedale, qualche decina di amici e di compagni, le parole dei figli, del partigiano Introzzi con le sue riserve di ossigeno al seguito, “bella ciao” suonata e cantata con delicatezza a una chitarra. Mi sono sorpreso una volta di più ad ammirare la politica di una volta, che sapeva portare (specie il Pci sapeva portare) dalle zolfatare e dalla quinta elementare al teatro di Brecht, al cinema di Visconti e dei fratelli Taviani e alla amministrazione di una zona di periferia di Milano. Saluti, Stefano.
Oggi è tutto diverso. La politica anziché innalzare le persone le degrada nella pubblica considerazione. Devo confessare una cosa, perché ormai ho l’esperienza per poterla confessare: ho scoperto che da quando sono “il professor dalla Chiesa” vengo più rispettato. E che anche la gente viene più volentieri a sentirmi. Ieri sera all’auditorium di Melzo, organizzato dai giovani del Piddì (della serie “non siamo tutte scamorze”), c’era un incontro sulla zona grigia tra mafia e società civile. Tema complicato, certo non reboante. Eppure l’auditorium era pieno. Non ho alcun dubbio che se fossi stato l’”onorevole dalla Chiesa” o il segretario della Margherita milanese di gente ce ne sarebbe stato un terzo, a parità di competenze e di storia personale. Su questo bisognerebbe riflettere, e tanto.
E a proposito di professore, infine. Ho concluso oggi il mio corso di Sociologia della criminalità organizzata. Tra le diverse diavolerie odierne (3, 6 o 9 crediti) ho avuto circa settanta studenti frequentanti. Non essendo materia obbligatoria per nessuno, è una cifra quasi eccezionale. Ma ancor più eccezionale, devo dirlo, è stata la qualità degli studenti. Annata strepitosa, come quelli dell’84 in Bocconi o quelli del ’92 a Scienze politiche. Francamente non potevo desiderare un rientro più bello in università (lo dico o non lo dico? ma sì, lo dico: alla fine c’è stato anche un gioioso applauso, con la richiesta di non perdersi di vista). Domani si parte per la Campania, prima destinazione Casal di Principe. Venite anche voi. Chi può venga a Napoli sabato mattina. Anche se in fondo sono d’accordo che, se Napoli piange, Milano non ride.
Nando
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