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Qui Camogli. Io gioco pulito
Il mare si stende facendo morbido sciacquio in tutto il golfo di Camogli. E’ azzurro chiaro come il cielo e ormai svuotato di bagnanti coraggiosi. Alla mia destra il sole scompare, rosso fuoco o poco ci manca, esattamente dietro il campanile della chiesa che protegge il porticciolo. Il lunedì dell’Angelo finisce così, con la sensazione che vi sia una qualche maestà da ammirare in questo e mille altri luoghi. Doveva essere una Pasqua di pioggia, è stata una Pasqua di sole. Magari i sondaggisti della politica sbagliassero come i meteorologi…Fatto sta che in Versilia gli albergatori vogliono quasi fare causa: avete detto pioggia, sacripanti che non siete altro, e i turisti non sono venuti. A Genova, se mi è permessa l’osservazione, la città invece si è riempita nonostante i meteorologi. Alberghi pieni, ristoranti pure, turisti sciamanti a gruppi per le strade. Stavolta però non c’è nessuno a dire “bravo Comune”, “ma che buona immagine che state dando di Genova”. Sono pronti invece a dare colpe al Comune “che annuncia solo (!) De André e Jovanotti” se non c’è il pieno a Natale (ma sì a capodanno), magari perché diluvia per settimane di fila e la gente è terrorizzata dal crollo delle borse…. Ogni tanto queste cose bisogna ricordarle, se no sembra tutto ovvio, tutto normale.
Ho approfittato di questi due giorni per leggere “Io gioco pulito”, libro di Antonio Padellaro appena uscito per Baldini Castoldi Dalai. Antonio dà a tutti la possibilità di mettere meglio il naso nella crisi della sinistra, raccontando della sua avventura alla direzione dell’Unità. Con lui, a raccontare, ci sono Travaglio, Colombo e -per usare la sua terminologia- anche altri “commilitoni”, tra i quali il sottoscritto. Titolo del mio intervento-lettera: “Foto di gruppo con macerie”. Lo pubblicherò su questo Blog nei prossimi giorni.
E visto che parliamo di libri, a voi una precisazione. Qualcuno mi ha chiesto: perché hai scritto “Album di famiglia” (esce domani!) per Einaudi? Come mai non lo pubblichi con Melampo, ossia con la tua casa editrice? Non dai così il messaggio di una Melampo inadeguata a un libro a cui tieni molto? Risposta. Calma e gesso. E’ un po’ il contrario. Io vorrei infatti portare sotto il logo di Melampo tutto quello che ho scritto nella mia vita. Ci ho già portato “Delitto Imperfetto” e altri libri. Perciò ho chiesto a Einaudi di cedermi i diritti dei libri che ho pubblicato nei celebri “Struzzi”. E siccome pur sempre di affari si tratta, mi è stato chiesto di “pagarli” con un nuovo libro, con l’accordo che i relativi diritti apparterranno a Einaudi per sette anni invece che per venti. Ho accettato volentieri. Così ne ho approfittato per realizzare un progetto a cui pensavo da tempo. Anzi, un progetto che mi sta molto a cuore. I Care…
Nando
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