Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Ed è Francesca. Tutti alla sua festa
Attenzione attenzione, avviso ai blogghisti milanesi. Domenica prossima siete tutti invitati alla festa di Francesca. Lindi o impolverati, eleganti o assai sportivi, potete venire come volete. Appuntamento alle 20.30 al “Rosa Antico” di via Pasubio 14. Già, volete sapere chi è Francesca? Avete ragione. Francesca (cognome: Balzani) è una giovane, brillante avvocatessa che si presenterà al pubblico milanese nella sua veste di candidata alle elezioni europee per il Partito Democratico.
Che cosa ho io a che fare con lei? E perché vi invito? Perché ho conosciuta Francesca quando, ragazza, fu attratta dal progetto-utopia della Rete. L’ho poi seguita nei suoi successi professionali: lo studio Uckmar, la soluzione (che tutti ritenevano impossibile) della vicenda finanziaria della vecchia “Unità” e la rinascita del giornale, il consiglio di amministrazione della Carige e infine la nomina da parte di Marta Vincenzi, come tecnico indipendente, ad assessore al Bilancio del Comune di Genova. L’ho seguita però soprattutto nella sua vicenda umana: il matrimonio con Francesco Tundo, mio allievo in Bocconi, poi anche lui simpatizzante della Rete, ora affermato commercialista e tributarista a Milano nonché docente universitario a Bologna. E soprattutto i due figli, che Francesca cresce con tutti i sacrifici che possono venire a una donna da uno degli impegni amministrativi più gravosi in assoluto. Insomma, come avrete capito, è più giovane di me ma non mi chiama “papi”.
Lo confesso qui pubblicamente: la sto appoggiando con convinzione. Perché se valorizzare nuove e giovani energie in politica, valorizzare le donne, ha – come io credo – un senso, finalmente lo trova davvero con Francesca, che non deve proprio nulla a correnti e fedeltà di partito o a frequentazioni personali. Io l’ho sempre vista come donna seria e allegra, responsabile e competente, pragmaticamente tenace e al tempo stesso (ma sì, si può…) ricca di ideali. Dichiaro che mi farebbe piacere, per il Paese, per la politica, che potesse entrare nel Parlamento europeo. E perciò tutti alla festa di domenica prossima (niente clima da discoteca: spuntini, musica, ma soprattutto parole sincere). Giusto per sentirla, per capire (se si vota Piddì) se valga la pena di darle una delle tre preferenze possibili.
E ora me ne vado a Marsala al festival del giornalismo d’inchiesta di Chiarelettere. Saludos, amigos.
Nando
Next ArticleCari tassisti, promuovete la vostra città