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Di destra e antimafioso. Marsala insegna. E Milano pure…
Bella la stretta di mano, che era qualcosa di più di una stretta di mano, tra Licia Pinelli e Gemma Calabresi. Commovente (e gratificante, per chi ha un minimo di umanità) la commozione di Napolitano nel fare il nome del ferroviere anarchico. Naturalmente qualche vigliacco ha pensato di andare subito sotto “La Stampa” da poco diretta da Mario Calabresi e di scriverci “Calabresi assassino”. Complimenti.
Refoli di primavera, comunque. Come quelli colti a Marsala al festival del giornalismo d’inchiesta. E non tanto, oserei dire, per i contributi dei giornalisti, molti dei quali bravi e giustamente famosi. Ma per quel sindaco di centrodestra che ha finanziato il festival senza metterci becco politicamente. E che nel suo intervento di apertura ha condannato la mafia augurandosi la cattura di Matteo Messina Denaro, numero uno attuale di Cosa nostra e boss storico proprio della provincia di Trapani. Ascoltavo, vedevo lo stesso sindaco (Carini si chiama) dare la cittadinanza onoraria al bravo questore Gualtieri, protagonista della cattura di Provenzano, e pensavo: ma allora è possibile, è possibile che uno di destra sia antimafioso. Ci hanno abituato a questa follia, l’immaginare che chi sta di là debba avere qualche tenerezza o addirittura complicità con i mafiosi. Che bello sentire parlare uno di destra come uno di destra e basta. Purtroppo a Milano, in consiglio comunale, la destra si è rimangiata la commissione antimafia, nel senso che ha proprio deciso, dopo averla approvata, di rinnegarla. Fine, basta, non ci sarà più. Ma ve la daremo noi la commissione antimafia, cari pavidoni, costituendoci in comitato di salute pubblica della città. E voi ci farete la figura che meritate, quella di chi abbandona Milano ai suoi nemici.
E dunque viva Marsala. Anche perché ci ho trovato la storia interessantissima dei Bianchi, imprenditori di quelli veri, che hanno dato vita alla grappa di Marsala e alla grappa di Sicilia (ganzo, eh?). I Bianchi vengono da La Spezia. Facevano il marsala in Liguria nel dopoguerra e avevano importanti clienti. Poi la legge impose che si potesse chiamare marsala solo quello prodotto nei pressi del capo Lilibeo e loro, per non perdere la clientela, si trasferirono a Marsala. Un infinito viaggio in macchina al termine del quale la signora sbottò con il marito: mi hai portato in fondo al mondo. Ora i Bianchi sono all’avanguardia delle tecnologie e della qualità. Primavera pure loro, da quelle parti.
E notizie primaverili anche da Noceto (paese nativo di mio nonno Romano, giusto per restare in clima da “Album di famiglia”): lì le famiglie si sono organizzate per ridurre al minimo l’influenza della tivù sull’educazione di bimbi e ragazzi, organizzando attività sociali e ricreative ovunque e a ogni ora fuori dallo studio. Mi sembra grandioso.
Primavera, infine, pure per Francesca alla festa di ieri. Molti consensi che non mi aspettavo. Le donne (e non solo) del Pd l’hanno annusata: esperimento riuscito. Nel frattempo (ah, che primavera magnifica) la Juve pareggiava a San Siro con il Milan. E l’Inter non perdeva punti verso il suo diciassettesimo scudetto…
Nando
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