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Vota Antonio…E forza Francesca!
D’accordo. Ci ripenso, ho sbagliato. Proverò a raccontarvi il come e il perché stasera con una piccola novella, sperando nella vostra comprensione. In ogni caso grazie a tutti, anche a chi mi ha scritto privatamente e a cui, per amarezza, non ho risposto.
Intanto, visto che ci avviciniamo al voto, non voglio che per colpa dei miei silenzi qualcuno abbia anche una preferenza in meno di quelle che merita. E quindi mi prenderò qualche responsabilità, anche perché di richieste di indicazioni ne ho avute tante. Allora, se fossi nelle isole voterei a occhi chiusi Rita Borsellino e Rosario Crocetta. Se fossi al centro voterei, tra gli altri, Silvia Costa, di cui ho conosciuto, soprattutto da sottosegretario, la straordinaria capacità di lavoro e la nettezza con cui sa stare dalla parte dei più deboli (Sassoli lo conosco e lo stimo, ma non ho avuto occasione di lavorarci insieme). Se fossi nel nord-est voterei, tra gli altri, Michele Nicoletti, che ho avuto modo di apprezzare per anni nella Rete e nella società civile trentina, e che a mio avviso sarebbe un bellissimo acquisto per la politica italiana.
Ma sono nel nord-ovest. E quindi, ripeto, voterò e cercherò di fare votare Francesca Balzani, che sta nei miei affetti politico-civili da quindici anni, ossia da quando era poco più che ragazza, e di cui ho già raccontato qui lo straordinario curriculum (cliccate se volete anche sulla “mia tivù”). Ieri sera a Genova, naturalmente sotto la pioggia, ha avuto la benedizione anche di Rosy Bindi, che non la conosceva e che è rimasta affascinata dal suo modo di parlare di Europa. A Genova la stimano in tanti per avere risanato davvero e mica per finta il bilancio comunale. Fra l’altro in queste settimane le hanno fatto diversi sgambetti (una donna giovane e professionista di livello? scherzavamo, giusto per prendere un po’ di voti…). E questo ha aumentato la mia determinazione a sostenerla, tanto più vedendo le simpatie che si è guadagnata ovunque. Con lei, ho deciso, sosterrò pure Antonio Panzeri, eurodeputato uscente e già segretario della camera del lavoro milanese, persona seria e di cuore riformista vero, che per anni ho visto impegnato in difesa degli operai e dei lavoratori dipendenti in generale. Confido che si butti a corpo morto sulla causa dei precari e della sicurezza in fabbrica e nei cantieri.
Ecco. Poi ci sono diversi altri candidati che stimo (ad esempio Piero Graglia, collega di Scienze Politiche, mi ha avuto nel suo comitato di sostegno), ma per la terza preferenza non voglio far torto a nessuno. Quanto a Sergio Cofferati, e alle critiche che gli sono state mosse per la sua candidatura, voglio solo ricordare in linea di principio ciò che so con assoluta certezza: e cioè che le fatiche di un parlamentare danno sempre e comunque più respiro per le esigenze familiari che non le fatiche di un sindaco.
Tutto questo vale naturalmente se si pensa di votare piddì. Ma in caso contrario non mi sento di dare consigli, anche se ho alcune debolezze (i miei amici Claudio, Nichi e Monica, per esempio…). Dico solo: votate le persone credibili, evitate i personaggi di cartapesta. Di panna montata in giro ce n’è fin troppa.ntanto, visto che ci avviciniamo al voto, non voglio sprecare tempo.
Nando
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