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Crepuscoli e donne tradite. Alle urne, alle urne
E così si vota. Nelle orecchie ci portiamo una denuncia che ha qualcosa di repellente ma che al tempo stesso dovrebbe smontare senza pietà quindici anni di giunte leghiste e di destra: Milano è una città africana. Negli occhi abbiamo invece le foto del Paìs, qui tempestivamente segnalate da alfa10 che mica per niente fa la guardia giurata. Siamo un caso mondiale, non c’è dubbio. E davvero (qui sì ha ragione il signor B) abbiamo toccato il fondo. Vincerà lui, non con i numeri da sbanco che sperava, ma con larghezza; con quella antropologia da grande abbuffata di corte che si trascina dietro. E andrà avanti per due anni. Poi (o anche prima) imploderà. Come successe a Craxi, che passò senza neanche che ce ne accorgessimo dai trionfi plebiscitari alle monetine; plebiscitarie anch’esse, moralmente. Il servo encomio e il codardo oltraggio segneranno di nuovo i termini del pendolo della storia. Datemi retta: Noemi è una crepa più potente, dieci volte più potente, del conflitto d’interessi. Anche il fulmineo crepuscolo di Craxi onnipotente, d’altronde, iniziò con una donna tradita, la moglie di Mario Chiesa.
Piccole cronache di settimana. Sono stato in provincia di Ascoli a sostenere un candidato presidente uscente dai larghi consensi (stime oltre il 55%). Si chiama Massimo Rossi. E siccome ha larghi consensi, non sazi delle scoppole di questi anni, hanno pensato che per il centrosinistra non andasse più bene. E’ di Rifondazione, perbacco, dunque dentro uno che viene dai diesse. Meglio l’alternanza che vincere. Lui non c’è stato, larga parte della società civile progressista nemmeno, e ne è venuta fuori una lista civica che punta al ballottaggio. Se ci arriva vince. Più pubblico a Cupra Marittima la sera di mercoledì che lo stesso pomeriggio in piazza a Genova a sentire Cofferati e Fassino. Davvero non andiamo al massimo. Anzi. Vedremo domani sera. Intanto ho continuato nel mio apostolato per Francesca Balzani, piddì nord-ovest (a proposito: mi è stato chiesto se stimo Piero Graglia; avevo già detto di sì su questo blog): mi sembra che la “ragazza”abbia dietro un buon vento di opinione. Davvero sarei felice di un suo successo.
Successo, intanto, per la tre giorni dei jeans a Genova. Chiuderà stasera con la notte blu, e i Gemelli Diversi. Successo pure al Tendone letterario, dove ho intervistato due giovani scrittori di razza, Paolo Roversi e Christian Frascella, gente che ama scrivere più che parlare, e questo in un certo senso ti rincuora; vuol dire che non sono ancora da talk-show anche se i giornali parlano di loro. E’ solo l’inizio di una estate genovese che -posso dirlo?- a parità di cifre avrà un terzo di appuntamenti in più dello scorso anno. Quasi cinquecento tra musica, teatro, intrattenimento, pianobar, umorismo, filosofia, diritti, balli, cinema, poesia ecc. (non come coriandoli, state tranquilli; ogni cosa ha dietro un progetto). Insomma, partecipare al governo di una città avendo la sensazione di fare cose belle è bello assai. Così qui ringrazierò in ordine alfabetico chi sul campo mi sta aiutando decisivamente a riuscirci: Angela, Carla, Cesare, Cinzia, Giovanna, Marisa, Milena, più la mitica Melina. E altri nomi che vi farò, anche perché di qualche stagista, bestia che non sono altro, sinceramente ora non lo ricordo (bacchettate sulle mani meritate). Quanto al sindaco di San Martino Siccomario (Pavia), forza Francesco, falli neri con una ballata di Dylan!
P.S. Mi sa che non riuscirò a ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto qui o privatamente per incoraggiarmi. Me ne scuso in anticipo. Ma la gratitudine c’è tutta.
Nando
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