Drive In e Brigate Rosse: se fanno capolino gli anni ottanta

Bene, aspettiamo i risultati. Incrociando le dita e immaginandoci tutti gli scenari. Per quel che mi arriva con il tam tam di queste occasioni, si conferma quel che dicevo nel post precedente. Vincerà B. ma senza trionfare, e Noemi si rivelerà la sua crepa profonda, quella da cui originerà la valanga. Ora niente crolli; poi però il signor B. si pentirà fino allo stremo di essersi andato a trastullare a quella festa di Casoria. Intanto siamo gli zimbelli del mondo. Il capo del governo ma anche la nostra informazione, a partire da quella televisiva.

E a proposito di televisione, dirò una cosa controcorrente. Ho letto oggi una lettera di Antonio Ricci (“Striscia la notizia”) a Repubblica. Tema: le colpe di “Drive In”, trasmissione cult degli anni ottanta, nella degenerazione dei costumi. Fu madre di tutte le scempiaggini e volgarità da veline con tette al vento?  Fu origine del grande mercato delle “vergini che si offrono al drago”, per dirla con Veronica? Ricci sostiene di no. E credo che abbia ragione. A me quella trasmissione piaceva. Era il lusso divertito che mi concedevo la domenica sera prima di preparare le lezioni (ero giovane, e toccava a me far lezione il lunedì alle otto e mezzo del mattino). Ed è vero, come dice Ricci, che era un’iperbole, che riguardava le maggiorate come i bocconiani. C’era il gusto del paradosso, la satira dell’eccesso, mai un clima da Bagaglino. Bisogna stare attenti a non mettere tutto sullo stesso piano. Era tivù di B, non berlusconismo (ohibò, che ho detto!).

Nota vanitosa: oggi il Corriere ha recensito “Album di famiglia”. Un pezzo colto e gratificante di Carlo Formenti, che conosco solo di firma (è importante quando le recensioni positive vengono da persone mai incontrate). Altrettanto gratificanti gli incontri per strada con blogghisti sconosciuti. Con un giovane genovese che mi ha fermato per strada eravamo a un passo dall’abbracciarci…

Dai, aspettiamo i risultati. E poi avanti. Domattina torno a Genova a commemorare il procuratore Coco ucciso dalle Br. A proposito, questa non ve l’avevo ancora detta: sapete chi si è messo a vendere “Album di famiglia” alla Bocconi la sera della presentazione, in attesa che arrivasse la ragazza della libreria?  Non ci credereste mai: Franco Bonisoli, l’ex bierre (Montanelli, caso Moro), con sua moglie. Era nel pubblico e ha avuto l’istinto di dare una mano. Quando la vita è così, mi incanto a osservarla…

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