Bilanci. L’effetto N, quota 26 e la vittoria di Francesca

E allora. Ve l’avevo detto, testoni catastrofisti. E’ iniziato il declino di B. Noemi è la sua crepa, e si allargherà sempre di più. Del conflitto d’interessi non gli frega un beato fico a quasi nessuno; dell’ ultrasettantenne che corteggia le minorenni sì, fa ancora un certo effetto. E poi tutto gli rotolerà addosso. Voleva fare il salto al 45, verso il 50 per cento, per conquistare l’assoluta onnipotenza, e si ritrova addirittura indietro rispetto alle politiche. Voleva celebrare i trionfi mediatici abruzzesi e l’Abruzzo ha disertato in massa. Ora bisogna prepararsi. Anche se la Lega al 10 (ma c’era già arrivata alle politiche del ’96, non fatevi ingannare…) non tranquillizza poi molto. In ogni caso mi piace che la destra tutta insieme riesca con grandissima fatica ad arrivare al 50.

Se Atene (o Villa Certosa) piange, Sparta però non ride. Pd al 26, ormai tallonato nel nord-ovest dalla Lega. E ha ragione Veltroni a ricordare che proprio 26 era la quota da cui lui ci salutò tutti dimettendosi in quell’improvvido modo. 22, in effetti, era la quota a cui il partito precipitò dopo l’8 settembre. Ma 26, esattamente 26, fu il livello ritenuto intollerabile dai capi congiurati e dai militanti arcistufi di prendere botte in testa. Che si farà dunque? Congresso per Bersani, come se nulla fosse? La situazione è ancor più complicata perché in Europa non va alcun altro progetto di sinistra. Nada Rifondazione, nada Sinistra e libertà (onore al merito). Secondo me il Pd si guarderà un po’ l’ombelico, poi cercherà di riordinare i cocci facendo il gioco dei quattro cantoni con i leader, infine la crisi di B. gli rotolerà addosso. Si riapriranno le sue anime più vispe, riprenderanno aria progetti alla sua sinistra, Di Pietro tirerà sempre di più la corda, visto che gli conviene. Grande, insomma, sarà il disordine sotto il cielo.

Intanto bellissima notizia: Francesca Balzani ce l’ha fatta! Oh, finalmente una donna cresciuta fuori dagli imbuti di partito, finalmente una novità dotata di testa e di cuore. Mica per niente Sandro Orlando (un giovane anche lui…, il portavoce di Veltroni…) aveva invitato su Repubblica a non votarla, dicendo che lei era lì per chincaglieria, ma poi in Liguria bisognava votare il cuore duro del partito, il candidato di Spezia. Invece ce l’ha fatta lei. E sapete, cari blogghisti, che cosa è stato decisivo per dare a Francesca i duemila voti in più, quelli che l’hanno fatta vincere? E’ stato decisivo il consenso diffuso, molto probabilmente quello di alcuni o tanti di voi. Ah, che bello scoprire che ogni tanto si può essere utili a una buona causa…

A proposito, visto che mi viene chiesto da più parti: ladies & gentlemen, vi annuncio ufficialmente che la presentazione romana di “Album di famiglia” si terrà martedì 16 giugno alle ore 21 in via dei Prefetti 22, vicino al Parlamento. La organizzerà, a Palazzo Incontro, la Bottega dei sapori e dei saperi di Libera. Il vostro anfitrione sarà intervistato dal giornalista dell’Espresso Marco Damilano. Fate girare, fate sapere (se vi fa piacere). E ora studiamoci bene i risultati delle provinciali, dove mi sembra che non butti benissimo. E chi l’avrebbe detto?

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