Liste bloccate for ever? E altre riflessioni

Pensierini sparsi, per ragioni di tempo. Primo: torno ora da una manifestazione a Genova in piazza De Ferrari a favore della libertà in Iran. Giuro: commovente vedere decine di ragazzi con i loro colori verdi dichiararsi contro la dittatura in mezzo ai fotografi. Commovente sentire l’intervento di una studentessa che dice di avere deciso in questi giorni per la prima volta in vita sua a occuparsi di politica, “dopo avere visto uccidere ragazzi più piccoli di me”. Meno commovente vedere qualcuno che, in quell’atmosfera tesa e sacra, parla dei problemi interni di partito o ridacchia dei suoi affari.

Secondo, a proposito di partiti. Tutti d’accordo nel Piddì a riproporre per il congresso la logica delle liste bloccate. Quando l’ho letto, m’è venuto un fottone. Minchiazza, direbbe naturalmente Lillo: ma che senso ha attribuirsi la patente di nuovi e di giovani, schierarsi contro il passato, se si continua a non volere rischiare e si pretende ancora e sempre di teleguidare dall’alto i gruppi dirigenti? Essantocielo: aprite le finestre, almeno un po’…Quanto alla candidatura di Franceschini, l’avevo subito pronosticata, quando aveva detto di considerarsi un segretario di transizione. “Troverà un motivo”, avevo detto. Trovato. Io, per sì e per no, ho mandato nei tempi regolamentari (ossia entro oggi) la mia proposta che si voti a ogni livello con le preferenze. Vedremo domani.

Terzo, passando allo schieramento di governo. Ogni tanto ripenso alla Patrizia D’Addario (che sarà vendicativa, sarà squillo, ma almeno non è ipocrita) e rifletto su questo: la signora è abituata a farsi pagare, eppure dal capo del governo (dal capo del governo, dico), la prima volta, non c’è voluta stare nemmeno a pagamento. Qualcosa vorrà dire. Come qualcosa vorrà dire che le abbiano svaligiato la casa colpendola in beni utili (computer) e simbolici (biancheria intima) o che abbiano bruciato l’auto della Montereale, dopo che Fede le aveva promesso un posto di meteorina tramite il Corriere (!), improvvisamente ricordando bene chi fosse la ragazza di cui aveva detto di non sapere proprio chi fosse. Qui, mi sbaglierò,  il gioco si fa duro. E altro che complotto. Queste sono tutte elettrici o addirittura candidate di Berlusconi. E pure gli agenti dei servizi segreti che vegliano sul premier, ora sappiamo, sono gli uomini della sicurezza privata di B. ai tempi della Standa e della Fininvest. A proposito, perché non farci su una bella inchiesta parlamentare?

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