Preferenze che follia

Affondati! Ci ho provato, in Direzione nazionale, a presentare un emendamento al Regolamento congressuale del Pd: l’emendamento degli emendamenti, quello che prevedeva l’introduzione delle preferenze per votare l’Assemblea. Niente da fare, resteranno le liste bloccate. Credo che abbiamo raccolto l’11 o il 12 per cento dei voti della Direzione. Puoi argomentare quello che vuoi: la vita interna di partito disegna il tipo di società e di Stato che intendi costruire; la legge Calderoli è una porcata ma poi noi ce la facciamo pure in casa nostra; bisogna sconfiggere l’astensionismo e ridare slancio e senso alla partecipazione, ecc. ecc. Il guaio è che qui non c’è solo più la celebre disciplina di partito. No, qui il fatto è che si è ormai formato un pezzo di ceto politico (nuovo!) che sta in Direzione e in parlamento senza neanche essere mai passato per l’elezione in un consiglio comunale. Che sa di essere dov’è solo grazie alle liste bloccate. E che quindi sente pronunciare la parola “preferenza” quasi con terrore. Ed è lui a dovere decidere se la gente può votare o no. Esito scontato. L’altra volta dicevano che le liste bloccate servivano a garantire (grazie all’alternanza uomo-donna) le pari opportunità. Stavolta, visto che avevo previsto che ogni elettore avesse due preferenze a disposizione (una per ciascuno dei due generi) si sono inventati scuse più tecniche. Secondo me a partire da questa battaglia per la democrazia interna bisogna che nasca un vero movimento “sovversivo” per dare nuova vita al partito. Ci torneremo. In ogni caso vi allego il comunicato stampa stilato nel pomeriggio.

Comunicato del 26-6-09

 

Preferenze? No, grazie!

 

La Direzione Nazionale del PD respinge la mozione sulle preferenze

E’ stato un cattivo segnale, venuto dalla Direzione Nazionale del PD. Ancora una volta, in vista del Congresso, il Partito Democratico ha dimostrato di aver paura delle preferenze per le elezioni dei suoi gruppi dirigenti. Eppure la vita interna di un partito prefigura il modello di società e di democrazia che si vuole offrire ai cittadini.

E’ stata persa una importante occasione per dimostrare ai nostri elettori l’apertura del partito: la buona politica non si regge sulle fedeltà personali e di corrente.

Sarà difficile spiegare agli elettori perché il PD combatte le liste bloccate del “porcellum” e poi le adottiamo quando abbiamo assoluta possibilità di scelta al nostro interno.


Nando Dalla Chiesa, PierGiorgio Gawronski, Olga Bertolino, Martina Simonini, Teresa Marzocchi, Giovanni Bachelet

NB: In 17 hanno votato a favore della mozione (bocciata) sulle preferenze, fra cui anche:
Luca Sofri , Maria Guidotto, Annamaria Carloni,Giulio Santagata

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