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Non vale. A proposito di Beppe Cremagnani
No, un piffero “buona giornata” (post precedente). Perché mi rendo conto che l’assenza dal Blog mi ha impedito di dire una parola, una giusta parola su Beppe Cremagnani. La cosa più bella l’ho sentita dire da Lillo: “Non vale”. Già, non vale che uno dei non molti giornalisti liberi e coraggiosi di questo paese, una persona mite e civile e tuttavia combattiva per decoro di mente e di animo, se ne vada a tradimento -tradito da quel che ha di più bello, cioè il cuore- mentre sta pedalando in bicicletta. Mentre prepara gli appuntamenti per presentare “Governare con la paura”, di cui è stato l’orgoglioso ideatore. Mentre pensa ai suoi affetti o ai suoi progetti. Avevo fatto con lui un dibattito sulla ‘Ndrangheta a Milano nella periferia milanese ed era stato bravissimo. Anzi, aveva dato subito una fulminante dimostrazione della sua capacità di osservazione: che vogliono dire quei motorini bruciacchiati qua intorno che ho visto mentre venivo qui? Qui c’è la ‘ndrangheta, ragazzi. Spero di riuscire ad andare domani a mezzogiorno a salutarlo davanti alla redazione del Diario, di finire in tempo le tesi di laurea. Per mormorare anch’io “non vale”.
Nando
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