Cacciatori di squillo. Tra iraniani e napoletani

Orgoglio di padre, e quindi concedetemi di dirlo. I miei gracchi e i loro amici di “Undici Metri” hanno realizzato ieri sera (martedì intendo) la più grande manifestazione di sostegno agli studenti iraniani fatta finora a Milano. Li ho visti dedicarci tutto il loro tempo libero e anche qualcosa di più, tra cui il sottoscritto (ma possibile che siate sempre impegnati?, chiedevo ansioso di vederli almeno una sera a cena. Perché, e tu che facevi?, mi rimbrottava la madre schierata a loro difesa). Trecento giovani milanesi a solidarizzare con i loro coetanei di un Iran ribelle e impaurito anche nei nostri confini, perché cambiano i regimi ma la memoria dei servizi segreti all’estero resta. Del Gracco maggiore ormai sapevo, dopo averlo visto freneticamente all’opera nel ciclo sulla Costituzione. Ma Dora mi ha letteralmente ammaliato. E’ andata sotto il diluvio fino al gallaratese a prendere duecento palloncini verdi, che poi si è gonfiata tutti lei. E oggi fino a Baggio a riportare non so che cosa. Io credo che la gioventù sia esattamente questo: sapersi commuovere e indignare per gente e coetanei mai visti, sull’onda dei fatti che accadono e non per l’ideologia che ti porta a schierarti di qua e di là.

Non è dunque gioventù quella leghista, che porta -all’opposto- a mettersi contro gente mai vista e di cui non si sono mai misurate né le grandezze culturali (Napoli) né i drammi e le povertà (rom e clandestini). Ho letto quel che tra una birra e l’altra ha cantato Matteo Salvini, che conobbi giovanissimo in consiglio comunale. Qua vi dico che non è dei peggiori. E’ solo più sincero di tanti che quelle cose dicono in ogni barzelletta, a ogni gorgoglio mentale, in ogni discorso tenuto in mezzo ai propri tifosi, che se ne beano e se ne sentono più forti. Ha ragione Francesco Merlo a scrivere che queste cose le camicie verdi non le direbbero mai davanti a una banda di camorristi di Scampia. Perché il leghista è così: gradasso e pauroso. Solo la viltà altrui lo autorizza a parlare, d’altronde; la viltà di un tempo in cui si dicono ufficialmente cose che una volta ci si sarebbe vergognati anche solo a biascicare. Già. Il problema non è tanto Salvini. Il problema sono quelli che fanno finta che la Lega sia un’altra cosa, che si tratti solo di battute e scherzi (quanta assonanza con B…). Che si voltano dall’altra parte da quindici e più anni. Sono i napoletani che ci si mettono insieme per spartirsi il potere. O i siciliani come Lombardo (ma pensa te  il cognome…) che ci fanno alleanze elettorali in nome della dignità della Sicilia. Che tempi ragazzi. D’altronde stiamo assistendo in diretta allo spettacolo di un cacciatore di squillo mandato a fondo dalle sue squillo anziché dall’opposizione, dalla stampa o dal Vaticano…

Leave a Reply

Next ArticleCHI HA PAURA DELLE PREFERENZE? Il Pd, l'assemblea e le liste bloccate