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Cherasco e Correggio. Il bello della provincia. E Beppe Grillo
Grande paese l’Italia. E non solo perché Renzo Bossi alla fine, al quarto tentativo, si prende la maturità, suscitando i pubblici epinici del padre. Roba epica, non c’è dubbio. Ma proprio per la qualità diffusa di tanta società operosa e progressista. Sono stato a Cherasco, in provincia di Cuneo, dove Milena Gabanelli (simpatica, civile, per nulla tronfia) ha ricevuto il premio intitolato a Gina Lagorio, la quale a Cherasco dedicò fatiche (letterarie) e giusti riposi. Verso Gina io e tutta “Società civile” milanese abbiamo un debito morale grande come una casa, sicché sono stato ben orgoglioso di essere invitato a ricordarla. Ma mi hanno colpito il teatro pieno, l’affetto postumo diffuso tra la gente comune, l’accoglienza riservata alla Gabanelli. In fondo ce l’hanno ricordato anche le ultime elezioni. Anche se cercano di convincerci del contrario, non siamo dei panda, siamo la metà del paese. Che vuol dire tanto. Perché alla fine questo paese lo coloriamo e lo ravviviamo (con tutti i nostri limiti) anche per quelli che lo sfregiano ogni giorno. Provincia mia…Ho davvero scelto la ricetta del successo dei Nomadi. Se vuoi goderti la vita, anche moralmente, devi andare a fare i tuoi “concerti” fuori dalle grandi città, magari in provincia. Così domani sarò con il mio “Album di famiglia” a Correggio, alla festa del Pd, presentato da Paola Vezzani, blogghista timida eppure economista d’eccellenza che è stata anche preside all’università di Modena-Reggio Emilia. Il Gracco mi ha consigliato stasera di tirar fuori un libro da questi viaggi, dice che ho una gran fortuna a vedere tutte queste cose e persone e forse ha ragione. In fondo se penso a Paola, a suo figlio che a dieci anni faceva imitazioni strepitose di Calderoli, o ad Alfa10 che potrei ritrovare proprio domani, il materiale umano è meraviglioso.
Meno meraviglioso è avere per coordinatore di circolo piddino a Roma un signore accusato di fare lo stupratore in serie. Fa male però Ignazio Marino a lanciare la questione morale. E chi guarda la fedina penale a uno sconosciuto che sta nel tuo circolo? Chi gli chiede (io non glielo chiederei) se ha avuto condanne o processi quindici anni fa? Io credo che non si dovrebbero candidare coloro che sono stati rinviati a giudizio (non solo coloro che hanno condanne definitive) per corruzione o mafia o comunque fatti noti perché riguardanti la cosa pubblica. Penso che se si volesse alzare la bandiera della questione morale bisognerebbe andare pesanti su ciò che si è fatto “sapendo” le biografie; non su ciò che si è fatto essendo all’oscuro.
In ogni caso la vera novità della gara nel Pd non è Marino. Secondo me è Beppe Grillo. Che non è folcloristico per niente. E’ un pezzo di progetto, almeno per come si è battuto sui diritti ambientali e del consumatore. Datemi retta, la sua candidatura, se riuscirà a proporla formalmente, rivoluzionerà tutto l’impianto delle primarie e scuoterà alle fondamenta il Pd. Io non lo voterò (farò il mio outing nei prossimi giorni) ma la sua candidatura non può essere accolta con fastidio, come politica da circo. Anzi bisognerà considerare che si tratta di un personaggio al quale la televisione non ha regalato proprio niente. E dall’altra parte, a destra, c’è il partito del Sud, con Dell’Utri che sembra prendere le distanze da B. Ragazzi, la cosa si fa interessante. Che vi avevo detto? Grande è il disordine sotto il cielo.
Nando
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