Via D’Amelio, mattanza russa e Barbara ripensaci

Domenica di note sparse. La prima: è l’anniversario della strage di via D’Amelio. Ricordiamo l’eroe Paolo Borsellino e i cinque agenti (Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed Eddie Cosina) straziati con lui. Non poteva esserci anniversario più inquietante: le rivelazioni di Massimo Ciancimino (si veda il post precedente), le dichiarazioni stupefacenti di Totò Riina (ma stiamoci attenti…), e la riapertura del processo, con l’ombra (non più ombra) dei servizi segreti. Ricorderò il piccolo giudice tra poco a Milano con i giovani che stanno dando nuovo slancio alla lotta alla mafia in città. Poi lo ricorderò brevemente stasera a Genova, prima di iniziare l’appuntamento sulla libertà di informazione. Ieri sera a Muggia (Trieste) abbiamo invece  ricordato l’agente Cosina rappresentando  “Poliziotta per amore”. Organizzatori Libera e il Siulp. C’era la famiglia di Eddie (tranne la madre), tutta meravigliosamente civile e gentile, anche nel chiedere di non storpiarle il cognome (spesso si trova scritto “Cusina”). C’era un teatro strapieno, con molta gente venuta da Trieste. Beatrice Luzzi ha tirato fuori la migliore interpretazione che le abbia mai sentito. Quasi dieci minuti di applausi e tutti in piedi con commozione.

Altra nota. Uccisa Natalya Estemirova, nuova vittima della libertà d’informazione nella Russia di Putin. Stasera alla Settimana dei diritti a Genova la dedicheremo un minuto di silenzio, che sarà di dolore e di condanna insieme della mattanza russa. Faremo partire un appello all’Onu per la salvaguardia della libertà di stampa nel mondo, ma con particolare attenzione all’ ex impero sovietico, dove i giornalisti sono caduti a grappoli. Tutti siete invitati a venire e a firmare.

Poi un paio di notizie edificanti. Leggo che in Italia gli spettatori di teatro battono, anche per incassi, gli spettatori di calcio. Mi sembra fantastico e lo incasello subito tra gli indicatori della famosa “nuova primavera”. Incredibile, se è vero (ed è vero), che la politica si occupi tanto di calcio e così poco di teatro. E ancora, notizia da Correggio, dove sono andato martedì sera a una splendida festa del Pd (balera con liscio da starci tre ore a contemplarla in estasi; segretaria del Pd che se ne va via da sola a mezzanotte per accompagnare a casa una disabile in carrozzella): i sikh del luogo hanno raccolto dodicimila euro per i terremotati d’Abruzzo. Se non ricordo male, la prima sottoscrizione della Camera dei deputati aveva raccolto meno. E poi dicono i doveri degli immigrati…

Poi, giusto per essere controcorrente: le ronde. Ho letto le regole e devo dire di trovarle di estremo buon senso. Togliamoci le ideologie di dosso. Vi dico che il nostro pacifico e civile “comitato delle sedie” di via Balbo-via Boselli, ormai giunto agli onori della radio australiana, sarebbe -in base a queste regole- addirittura fuori legge. Siamo in una quarantina e talora di più (certo più di tre) quando scendiamo in strada a farci la tisana o a parlottare dei fatti nostri a mezzanotte, non portiamo alcuna casacca fluorescente, e abbiamo ben tre unità cinofile, ossia altrettanti cagnolini con fazzoletti al collo che abbondano in pipì notturne.

Infine, non dulcis in fundo: la Palombelli direttore di tg3? Amici, non mi sembra il caso. Come fa la moglie di un leader politico a dirigere un telegiornale della tivù pubblica? Soprattutto se quel leader ha la responsabilità del controllo parlamentare dei servizi segreti? Chiederei a tutti di ripensarci. Le regole di opportunità valgono per chiunque. E purtroppo non bastano le qualità professionali degli interessati a farle scomparire. Giusto?

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