Giusva Fioravanti. Caino e Abele

Ricevo da Silvia Fumagalli, blogghista affezionata. Non condivido il giudizio sull’associazione “Nessuno tocchi Caino”, che a mio avviso ha diversi meriti, ma condivido il disagio morale.

 

« Da cinque anni torna a casa la sera, dalla moglie e dalla figlia, e di giorno lavora. È un uomo assolutamente tranquillo che fa il marito, il padre e il lavoratore nell’associazione di volontariato "Nessuno tocchi Caino" ». Di chi staranno parlando? Del candidato al Nobel per la pace? Di un personaggio del libro Cuore? Della versione adulta di Pinocchio? E chi è che parla? La fata turchina? No, sono parole di un avvocato, e il cittadino modello da lui descritto è stato uno dei terroristi più sanguinari nella storia d’Italia, condannato a 8 ergastoli. Una brava persona, direi.

Giuseppe Valerio Fioravanti,  detto Giusva, ex bambino prodigio,  figlio di papà, a diciotto anni aveva già una fedina penale lunga un chilometro. A militare sottrae dalla polveriera 144 bombe a mano e viene definito “personalità abnorme” dallo psicologo militare. A vent’anni spara a  Roberto Scialabba, operaio elettricista di 24 anni, mentre è  seduto su una panchina, poi lo finisce con un colpo alla testa. E’ il suo primo omicidio, fatto per divertimento, ma poi deve averci preso gusto, perché a breve ne seguono molti altri: un geometra di 24 anni, vittima di uno scambio di persona,  un poliziotto di  19 (gli serviva il suo mitra), un magistrato che indagava sui movimenti eversivi di destra … 13 omicidi, ha commesso, senza contare la strage di Bologna, per la quale è stato condannato, anche se lui si proclama innocente. (Ma chi crede a un assassino?). Quanti anni di vero carcere ha scontato? Venti? E quali segni di ravvedimento e pentimento ci sono stati, per concedergli la libertà condizionata ora diventata definitiva? Forse, in carcere ha fatto il detenuto-prodigio: è riuscito ad ottenere sconti di pena impensabili per altri detenuti della sua risma.  Ma è pur sempre un assassino pluriomicida.

 Io non sopporto l’associazione nessuno tocchi Caino, perché non ha nessun rispetto per il diritto alla giustizia di Abele.

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