La porti un bacione a Firenze (e al suo partigiano)

Di corsa, di corsa, prima di andare al mare con il mio Huizinga. Solo due righe ma voglio che lui le veda. “Lui” non è B., come ormai si sente dire in ogni dove di questo avventurato (sventurato?) paese. Ma è Silvano Sarti, il grande partigiano che commemorerà stamattina l’anniversario della Liberazione di Firenze. Dice: e tu che c’entri? Eh no, io c’entro, perché sono nato a Firenze, come ben si vede dalla maglietta che indosso sotto la giacca in effigie a questo Blog (manifestazione per l’unità d’Italia sul ponte di Piacenza in concomitanza con la prima manifestazione leghista per la secessione, settembre 1996). E poi perché di Silvano Sarti mi hanno parlato benissimo in tanti, non solo per le sue gesta partigiane, ma anche per la sua tempra umana, per la sua umiltà e la sua sapienza. Insomma, è uno che vorrei conoscere, di cui tenermi il ricordo tra i molti privilegi della vita. Robertoli, vedi se riesci a fargli avere queste righe in tempo. E intanto buona giornata a tutti. Quanto alle stelle cadenti, la serata di ieri è stata un po’ micragnosa. Avevo pensato a una cena ristretta in un posto carino-ma-non-caro in riva al mare, e ci ho trovato una festazza con musiche da macarena e sexi-sexi peggio che il bagaglino. Povere ragazze travestite da puffo e topolino e pippo per fare divertire, dice, i bambini; in realtà per dare modo agli adulti/adulte di sculettare, fare foto e riprendere i figli con battaglioni di telecamere (mediamente tre per bambino). Ma ci riprovo, oh se ci riprovo. Viva la Resistenza, viva San Lorenzo!

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