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Qualcuno salvi Stromboli. Appello in vista
Cercasi gabbiano disperatamente. Non uno qualsiasi, ma quello che stava ogni anno alle otto del mattino sullo scoglio davanti al mio terrazzino a Stromboli. Se andate a rivedere le corrispondenze da questo Blog degli anni scorsi, troverete sue notizie. Ora purtroppo non ce ne sono più. Non so se fosse sempre lo stesso, non so se più gabbiani si dessero il turno per tenerci compagnia nell’ora della prima scrittura e del caffè, ma un “lui” c’era sempre. Scoglio vuoto, desolatamente vuoto ogni mattina. Ci si affeziona anche agli animali sconosciuti, evidentemente, al solo vederli da lontano.
Nel frattempo, partito Napolitano, l’anello, l’unico anello stradale dell’isola è letteralmente diventato, come già ho detto, una camera a gas. Girano e buttano quintali di gas sui viandanti che arrancano in salita decine di ape a cui verrebbe vietato di mettere il naso fuori anche in città. Nessuno controlla, nessuno vieta (notare che solo i residenti potrebbero girare con moto, vespe e api: ma alcuni di loro si intestano motorini e simili a strafottere e poi affittano impunemente). Minchiazza, direbbe Lillo, uno parte da una delle aree più inquinate del globo per rendersi conto che poi sulle stradine di uno dei paradisi mediterranei si becca più gas che a casa propria? Ho deciso che farò un appello (se no, che esisto a fare?), e anche che presenterò una denuncia ai carabinieri locali, sperando che serva a “incattivire” un po’ anche loro. Insomma: qualcuno salvi Stromboli. Napolitano, Lombardo, il sindaco di Lipari, Bertolaso, l’Arma dei Carabinieri (gli unici tutori della legge qui sono i suoi), chi volete voi, ma qualcuno la salvi.
Intanto, tra lo spetazzare delle api, il 26 farò anche qui la presentazione di “Album di famiglia”, incrociandola con quella della “Guerra dei figli” di Lidia Ravera. Farò una parodia di presentazione, in realtà, sono già d’accordo con Lidia. Dimostrerò come il classico giornalista o intellettuale o politico che non ha letto il libro lo presenta al pubblico, senza che il pubblico si renda conto che il tizio non ha preso in mano nemmeno una pagina (l’autore sì, invece, che se ne accorge; e reagisce mentalmente come Lillo…).
A proposito di presentazioni, vi do una bella, bellissima notizia. Il Siulp ha deciso di rappresentare, insieme con Libera, il mio “Poliziotta per amore” al teatro Biondo di Palermo la sera del 3 settembre, per me stracarica di significati. Credo che non si potesse offrire riconoscimento più grande a quel testo, a Beatrice Luzzi che lo interpreta, e soprattutto ai poliziotti e carabinieri che hanno rischiato e dato la vita contro la mafia. A partire da Domenico Russo, agente di scorta che cadde per difendere il suo prefetto quella sera di ventisette anni fa. L’ingresso è gratuito, ovviamente. Chi vorrà venire sarà il benvenuto.
Nando
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