Verso il gran finale. Le leggi e il golpe

Incostituzionale. Incostituzionale. Incostituzionale. Come tutte le leggi ad personam fatte dal 2001 a oggi. Deduzione obbligatoria: abbiamo un parlamento anticostituzionale nello spirito e nella cultura. Dice che il lodo Alfano era diverso dal lodo Schifani. No, era uguale, proprio uguale. I ritocchini apportati non ne cambiavano affatto la natura; erano un po’ come il vecchio riportino di Schifani, che quando se lo faceva al mattino mica smetteva di essere calvo. Lodo, poi… Mistero delle parole. E perché mai? Il lodo è un arbitrato. Il “lodo De Gasperi” entrò nel merito della questione sociale agraria, tra interessi dei proprietari e interessi dei contadini senza terra. Ed espresse la mediazione del governo di allora. Ma qui quale mediazione, quale arbitrato c’è mai stato? Tra B. e la legge, forse? fatto da un dipendente di B.?

Quanto a Ghedini e Pecorella, bisogna dire che i due giuristi sono stati uno spasso impagabile. Hanno fatto (con quello che mi costano, direbbe B.) un autogol clamoroso. Hanno spiegato, con le loro argomentazioni, che la legge era fatta solo e soltanto per B. Mai un riferimento alle altre tre “alte cariche dello Stato”. L’argomentazione che poi bisognerebbe sollevare B. dalle sue pendenze penali perché non avrebbe il tempo per difendersi, è stata letteralmente stratosferica: giuro, confesso, che neanche nei miei spettacoli sarei riuscito a inventarne una così. Ma ve lo vedete un premier che già deve spiegare al mondo come fa a dedicare tanto tempo, invece che governare, a sollazzarsi con escort, ragazze-immagine, veline, uno che in agenda tiene anche cinque appuntamenti femminili al giorno, e mica con le ministre, che dice alla Corte Costituzionale di non avere tempo per difendersi? Siamo oltre, amici; siamo oltre, sempre più oltre. Sempre più oltre è anche l’ipotesi che questo anticomunista di ferro abbia chiesto aiuto ai servizi segreti di Putin, cioè abbia portato il Kgb in Italia a occuparsi di cose italiane per conto del capo del governo italiano. Si chiamerebbe davvero alto tradimento.

Ribadisco. Vedo sempre di più il finale del Caimano. Per difendersi dalla giusta sanzione per corruzione in atti giudiziari (fatto suo, personale, privato, con effetti dirompenti, ma non compiuto mentre faceva politica) porterà mezzo paese contro le proprie istituzioni e le proprie leggi. Noi , che siamo l’altra metà del paese e non un’infima minoranza come vuole far credere, a nostra volta non lo potremo permettere e dovremo difendere con le unghie e con i denti la nostra Costituzione. Per il suo patrimonio e per se stesso non esiterà a trascinare il paese alle soglie di una guerra civile più o meno fredda e già parla come un golpista. Nessuno scappi, nessuno faccia l’espressione schifata, nessuno dica “oddio, la politica”.  La legge ha vinto, grazie a questi nove giudici (chissà quanto sarebbe valso sul mercato un loro “sì”) che ci hanno ridato il decoro come gli undici professori universitari che non giurarono fedeltà al fascismo. Ma ora le leggi della Repubblica, a partire dalla Costituzione, saranno più che mai sotto tiro. Arriva il gran finale. Bagliori sinistri all’orizzonte. Poi ricostruiremo il Paese. Moralmente, intendo.

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