Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Lettere d’amore dal mercatino dell’usato
Di fronte allo schifo che fa questa nuova corsa all’impunita’ di B., con il suo codazzo di cortigiani e manganellatori mediatici al rimorchio, voglio regalarvi un po’ d’aria pura. La storia e’ questa. Un anziano signore va a girarsi un mercatino dell’usato a Roma. A un certo punto gli cade l’occhio su una pacco di lettere descritte come lettere del generale alla Chiesa ‘quando era capitano’. Si interroga sulla stranezza della cosa. Se siano autentiche e come siano capitate li’. Fatto stae che le compra. Le sfoglia velocemente, si rende conto che molto probabilmente sono vere. Allora, essendo un ammiratore di mia sorella Rita, gliele porta in regalo. Rita riceve con comprensibile emozione. Le guarda con Simona e scopre che sono quasi tutte lettere d’amore scambiate con mia madre. Quindi ci si avventura con tutto il pudore possibile e scopre che tra quelle lettere ci sono quelle che mia madre scrisse a mio padre mentre era volontario a Corleone (i blogghisti ormai conoscono la storia: Liggio, Placido Rizzotto, il bandito Giuliano, ecc). Tra loro, piu’ precisamente, ci sono le lettere scritte da mia madre tra il novembre e il dicembre del ’49 per descrivere a mio padre il bambino che era appena nato e che lui avrebbe visto per la prima volta in foto quattro mesi dopo. Leggere come tua madre ti descrive, scoprire l’amore infinito che puo’ concentrarsi in poche righe, mentre gli raccomanda di essere cauto, di non rischiare troppo. E ricevere tutto questo in regalo sessant’anni dopo dalle tue sorelle…Ma non e’ una favola?
Nando
Next ArticleL'UOMO DI SCORTA