Album e Poliziotta. Bilanci sotto Natale

“Album di famiglia” e “Poliziotta per amore”. Il mio binomio. Ormai mi tocca presentarli insieme, anche se l’Album consente di spaziare di più sulle cose della vita, soprattutto in funzione educativa. Le ultime presentazioni le ho fatte a Livorno (la grande Letizia ha fatto miracoli da…Scuola Caponnetto), ad Alatri al festival cinematografico organizzato da Mariella Li Sacchi (proprio bello; focus di quest’anno il terrorismo) e a Casapusterlengo alla celebre biblioteca “della legalità” diretta da Nicoletta Riboldi, dove la Scuola Caponnetto (per chi non lo sapesse: nata da questo Blog) era presente con la straripante effervescenza di Simona. Nel frattempo Poliziotta viene rappresentata in giro da Beatrice Luzzi e il Siulp si accinge a regalare ai propri aderenti il dvd dello spettacolo teatrale.

Insomma, mentre B., alla vigilia del Natale, fa i suoi bilanci con molto e isterico affanno, io faccio i miei con più serenità. Poliziotta ha un messaggio potente, è l’unica cosa pubblicata sulle forze dell’ordine al femminile. Il fatto che nonostante i durissimi (e giusti) passaggi sul G8 sia stato quasi adottato dalla Polizia di Stato, è un bel segno. Vuol dire che restituisce il senso di quel che una divisa dovrebbe essere per il comune cittadino. La divisa come passione, ma anche la divisa come dovere. Libro e spettacolo teatrale insieme possono fare circolare bene memoria (Emanuela Loi, Saveria Antiochia…) e voglia di impegnarsi più a fondo. E dare un senso più alto a tutte le istituzioni, oggi svillaneggiate oltre ogni immaginabile soglia.

Album è un’altra storia. Einaudi all’inizio me l’ha boicottato non annunciandolo nemmeno nel suo sito (che è gratis, non è questione di tagliare la pubblicità). Ha sofferto i primi mesi, ha incominciato a vendere bene dopo l’estate, è la forza del tam tam dei lettori. Colgo alle presentazioni un clima di coinvolgimento emotivo molto alto, con dimensione personale e dimensione pubblica che si tengono con naturalezza. Confesso una cosa: più vado avanti più realizzo (non l’avevo capito per mesi) di averlo scritto come per raccontare una favola, quella della mia famiglia. Se questo paese credesse davvero nella famiglia, Album sarebbe stato pubblicato a puntate da Avvenire e Famiglia Cristiana, sarebbe stato squadernato ovunque con sollievo, come a dire: con lo scenario disastroso e disgustoso che abbiamo davanti, vedete come invece esistano davvero le famiglie unite, capaci di affrontare insieme la vita e di trasmettersi valori. Evidentemente la scomodità di alcuni messaggi è più forte dell’uso simbolico che se ne può fare. In ogni caso andrò avanti con questi due libri fino a giugno, fra l’altro dovendo dire di no a tanti inviti incompatibili con i miei tempi e orari. Grazie a chi ne ha fatto parlare; e grazie anche (pausa pubblicità!!) a chi userà il Natale per farne parlare, naturalmente.

(P.S. Colgo questa occasione per dire ai lettori che nel capitolo “Girandolina” di Album ho commesso per fretta il peccato di tacere un nome importante nella mia vita politica milanese, quello di Silvana, che mi ha aiutato per anni ogni giorno e ancora mi aiuta. Segnatela a matita in quei nomi femminili che mi stanno a cuore… E poi ricordate che la copertina di Poliziotta porta un dipinto del mio amico Dino. Della serie dare a Cesare…)

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