Jene e champagne. Il mondo capovolto

Ehi, più ci penso e più mi sembra che il mondo da queste parti si stia capovolgendo. E’ un altro segno del basso impero verso cui scivoliamo senza remissione? Metto in fila. Gianfranco Fini sta diventando il leader dell’opposizione nel paese. Lo ha scritto provocatoriamente il Fatto. Oggi un giovane di sinistra è andato oltre. Mi ha detto “bisogna sostenere Fini in ogni modo, non lasciamolo solo, se il Pdl fa le primarie vado a votare per lui”. Minchiazza, direbbe sempre Lillo che prima o poi disconoscerà la paternità della vereconda espressione. Esagerato certo. Ma l’opposizione è debole come la carne; e una delle famose “alte cariche istituzionali” che faccia da argine a B. ci vuole come l’aria o questo paese collasserà definitivamente.

Proseguo gettando uno sguardo sull’editoria. Ormai i quotidiani fanno i mensili con inserti culturali voluminosissimi, mentre i settimanali accettano notizie solo se riguardano il futuro. Quanto ai libri, perché siano attuali (e dunque interessanti) devono parlare di Marrazzo o di Spatuzza. Tanto per la cultura ci sono i quotidiani. E ancora. I filosofi e i politologi e gli scienziati vogliono sentirsi dire alle presentazioni che i loro libri si leggono “come romanzi”, mentre i giornalisti, al contrario, vogliono sentirsi dire che hanno scritto dei “saggi”.

Il presidente della Serbia, Tadic, viene incriminato per avere brindato in tribuna con un bicchiere di champagne alla qualificazione della Serbia ai mondiali di calcio. La legge infatti proibisce di bere alcolici allo stadio e nei dintorni per un chilometro. Tadic (il serbo…) non ha accusato i magistrati di essere antropologicamente diversi dalla razza umana (anche se qui un loro eccesso di pedanteria ce la vedrei…). Anzi, ha detto che non si avvarrà di alcuna immunità. Non ha detto nemmeno che vorrebbe strozzare chi ha fatto le campagne antialcoliche nel suo paese. Serbia dixit. Una volta era l’Italia la patria del diritto.

Infine. I più seri ed educati di tutti sono quelli che, come si dice, sembrerebbero più inclini all’irriverenza e al cazzeggio. Parlo del celebre Trio Medusa di Radio deejay. Gabriele, Furio e Giorgio. Sono stato da loro stamattina (a Repubblica tv mi hanno sostituito ieri sera con Saviano senza avvertirmi; mi hanno registrato, non so quando andrà). Be’, loro una volta dato l’appuntamento lo hanno mantenuto, hanno parlato di “Poliziotta per amore” con professionalità da giornalisti di lungo corso, hanno dato un senso umano e civile a tutto quel che dicevano anche scherzando. Si capiva al volo che in certe cose ci credono sul serio (appunto). E soprattutto, meraviglia delle meraviglie, premio nobel per le buone maniere, ti danno del lei quando ti incontrano. Il tu solo se glielo dice il più anziano perché, ha spiegato Gabriele, suo padre l’ha educato così. Ahah, amici, una vera oasi. Refrigerio delle genti, godimento dei bennati. Ormai basta che collaborino da una settimana a un giornale o a una tivù e pensano di potere dare del tu a tutti. Ecco, dovevo scoprire il contrario con le ex Jene, vedete un po’ se il mondo non è capovolto.

Ci avviciniamo al 5 e alla piazza molestissima. Leggerò a Milano e a Genova una mia declamazione sui costumi dell’Italia ai tempi di B. Intanto domani a Genova, alle 16 a Palazzo Rosso, convegno di Libera sui beni confiscati. Oggi in Veneto un comune leghista, San Giorgio in Bosco (Pd) si è schierato contro l’idea dell’asta pro-mafiosi. Il comune di Corleone, a guida di destra, pure. Sperem.

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