Libera, 20 marzo a Milano. E la bellezza degli esami

Ehi, blogghisti da strapazzo che ciondolate per casa o per le strade nelle prime ore della notte, lo sapete che cosa avverrà il prossimo 20 marzo? No? E allora sveglia, anche se state ingurgitando l’ultima grappa morbida o la terza birra dei Navigli. Il 20 si terrà a Milano la giornata nazionale della memoria e dell’impegno organizzata da Libera. Sì, quella bellissima giornata nella quale, al primo profumo di primavera, vengono ricordate le vittime, tutte le vittime, delle organizzazioni mafiose quest’anno si terrà a Milano. Nella capitale di una Lombardia convinta di essere toccata solo di striscio dai clan calabresi o siciliani e di non avere vittime da ricordare. Sarà una grande occasione, un’occasione irripetibile per gli antimafiosi, per i cittadini onesti e responsabili, per dire che loro la mafia in Lombardia la vogliono combattere a fronte alta e con la schiena diritta. Naturalmente, come sempre, la manifestazione vedrà sfilare cittadini di ogni età (comunque tanti giovani) e di ogni regione, che con la loro presenza daranno voce all’Italia intera. Ma il messaggio per chi vive in Lombardia dovrà essere forte come un rombo di tuono. Noi non taceremo. Di più: noi ci mobiliteremo, da Milano alla Brianza, da Varese a Ponteranica. Perciò da questo Blog povero eppur glorioso vi rivolgo un appello a partecipare, a organizzare iniziative di sensibilizzazione, a prenotare pullman, a far parlare e pensare e venire tutti quelli che conoscete (anzi -mi voglio rovinare-  vi do pure il codice Iban di Libera per sostenere questa grandiosa marcia di libertà che non avrà troppi sponsor: IT 3500312703206000000000166). Vedrete che sarà un successone; e poi li voglio sentire brontolare, messi tutti in fila, che la gente ormai è rassegnata e i giovani sono indifferenti.

A proposito di giovani. Fare gli esami in università è faticoso. Però dà grandi, intime soddisfazioni. Oserei dire che sia bellissimo. Non solo perché ogni tanto trovi tipi (o tipe) che solo il sentirli parlare ti apre il cuore (brava Ilaria!). Ma anche perché trovi la ragazza che, in difficoltà, ti sbuffa deliziosamente su un libro “prof, ma è noioso”, esattamente come lo avrebbe detto Dora e tu d’istinto le dai una carezza sulla testa proprio come se avessi accanto lei, la minore dei Gracchi; oppure trovi il ragazzo che fa il macellaio in un supermercato e ti implora di esaminarlo in giornata e si agita perché “domani che è sabato il mio padrone il permesso non me lo dà”; o il benzinaio part-time che ti rivela solo dopo che gli hai dato il voto di essere figlio di una tua cara amica; o quello che fa il cameriere al ristorante e deve dare l’esame entro mezzogiorno; o l’altro che lavora in una società di eventi e con la teoria non ci va troppo a nozze però quando vede che è rimasto l’ultimo studente da esaminare ti chiede (in questo paese!), “prof, vuole che rimanga come testimone?”. No davvero, non parlatemene male, per favore; non parlate male di questi studenti, perché a loro dovremo guardare e nella loro pulizia dovremo sperare per non gettare la spugna. Noi e l’Italia civile; e la Lombardia dove la ‘ndrangheta la fa da padrona.

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