Nene e Mafia Export. Consigli per gli acquisti (e intanto pensate al 20 marzo)

Intanto ricordate il 20 marzo a Milano. E segnatevi in agenda di partecipare con legittimo orgoglio alla grande manifestazione nazionale di Libera (vi avviso: sarà questo il tormentone del blog fino all’arrivo della primavera). Poi annotate, con meno disciplina ma con la curiosità che meritano, questi due consigli per gli acquisti, poiché vi so lettori più vispi e più attenti della media degli italiani.

Primo consiglio: La guerra di Nene. L’ha scritto per Mursia Augusto Bianchi, avvocato milanese poliedrico, multiforme eppur sintetico. Nel senso che nel suo salotto -famoso salotto- la regola è chiarissima: non entrano né destri né villani di sinistra. Dimenticavo: non ci entrano nemmeno i ladri gentiluomini (di destra o di sinistra). E’ un suo vanto che tra le migliaia di ospiti ricevuti in vent’anni di “salotti del giovedì” (anniversario a maggio) nessuno sia finito in vicende giudiziarie. Eppure oltre a essere risoluto, l’avvocato-scrittore-autore teatrale, è anche tenero quasi quanto raccomandava il Che. Così, a partire dal ritrovamento di un diario di guerra paterno, ha accarezzato un suo progetto letterario: ricongiungersi idealmente con suo padre (ufficiale medico morto in Russia quando lui era infante) e con sua madre, che attese invano il marito fino al 1964. Ne sono usciti due libri che, pur in forma di romanzo, sono vere monografie storiche; ma attraversate, e questa è la loro forza, da una dolcezza che trasforma l’indagine o la memoria storica in una di quegli stupendi contatti di dita che ci sembra di realizzare per qualche attimo la notte sognando le persone che non ci sono più. Il primo libro, dedicato al padre e che è arrivato alla quarta edizione, si chiama AlbaNaia. Il secondo, La guerra di Nene appunto, è appena uscito e Augusto lo ha dedicato alla madre, alla sua tormentata eroina che deve avergli comunque lasciato tanto se, pur tra collegi e solitudini, è uscito da quella drammatica storia uno dei più generosi (e non molti) campioni della socialità milanese (bellissima è, per chi voglia capire questo rapporto filiale, la postfazione ad AlbaNaia).

Secondo consiglio: Mafia export. La dolcezza finisce, l’amore filiale pure, e all’inferno della guerra si sostituisce l’inferno della mafia. L’autore è Francesco Forgione, l’ex presidente della commissione antimafia. La casa editrice è la Baldini Castaldi Dalai. Sottotitolo: come ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra hanno colonizzato il mondo. Il libro è di rara ricchezza documentaria. Forgione ci ha gettato tutta la sua passione. Cartine e mappe delle cosche nel mondo finora praticamente introvabili e una quantità di dettagli che basterebbe un decimo per fare capire ai a tontoloni che l’espansione mafiosa prosegue davvero a ritmi da far paura. Chi ama studiare queste cose non lo perda, io lo consiglierò ai miei studenti. E in ogni caso leggerlo mette le ali ai piedi verso Milano. Una città, una data: 20 marzo, manifestazione nazionale di Libera.

Leave a Reply

Next ArticleI Had A Dream (novella genovese)