Il ’92 e l’8 settembre. Quando i corrotti pullulano e gli antimafiosi pure

Lo so. Lo so che sono in ritardo di qualche giorno con il blog. Ma qui a Milano gli antimafiosi pullulano e io ho il dovere di stare con loro, di spronarli, di incoraggiarli. E’ bellissimo vedere questa ondata antimafiosa. Anche oggi buone notizie. Bello, anche se con qualche difficoltà logistica, il convegno degli insegnanti. Un grande Ingroia ha spiegato una cosa importante: che le cose dette in questi giorni da Massimo Ciancimino stavano già scritte circa dieci anni fa nella sua requisitoria contro Dell’Utri, solo che ora sembrano una novità trascendentale e ci si chiede “perché ora”, o chi “c’è dietro Ciancimino” ecc. Stupefacente. Non solo. Ingroia ha pure raccontato -e secondo me il dettaglio vale tutto il corso- che il primo studio sul progetto del nuovo partito Dell’Utri lo commissionò nel ’92, altro che ’94. 1992, avete capito? Io credo di avere capito…

Strapiena la sala Alessi di Palazzo Marino per l’altro incontro sulla mafia a Milano: con Veltroni, i consiglieri piddì e il sottoscritto. Una marea di persone in piedi. C’è davvero un’aria di rivolta, anzi di ricostruzione. La tesi sostenuta dal vostro anfitrione? Eccovela: qui qualcuno, da qualche parte, ha firmato un 8 settembre con la ‘ndrangheta. A questo punto noi abbiamo il dovere di fare quel che si fa l’8 settembre. Ci si batte in proprio per la libertà, prendendoci in mano il destino di Milano e della Lombardia.

E a proposito di Palazzo Marino. Carina, eh, la storia del consigliere Milko Pennisi (presidente della commissione urbanistica) beccato con 5000 euro in flagranza di reato appena fuori dal Municipio?! Dicono che siano improponibili i paragoni con Tangentopoli. Io invece dico che siamo esattamente a quel punto. Tra Milano e Protezione civile sempre lì torniamo: pugni (alla decenza), pupe e pepite. Se poi mi chiedete se questo livello di corruzione aiuti la mafia, io vi rispondo di sì. E che con questo livello di corruzione la mafia dimentica mulo e trazzera e si mette a correre in autostrada.

Io spero in bene, però. E non solo perché c’è la ventata antimafia. Ma perché ho scoperto una cosa proprio inaspettata. Non ve la faccio lunga. Google mi ha segnalato un sito in cui si parlava di me. Io ci vado e trovo l’avviso: “attenzione ai minorenni”. Apro incuriosito e vedo prima una sequenza di immagini abbastanza sensuali (ohibò…) poi un diario aperto di una ragazza che descrive la sua giornata. Uno stile per nulla da movimenti civili. Fatto sta che la ragazza racconta di avermi sentito nel suo liceo e che la cosa le è sembrata interessante, ammettendo che fin lì della mafia non  sapeva molto. Ecco, io dico che se anche questi giovani iniziano a provare interesse per questi temi, abbiamo sfondato. Non parliamo solo a quelli “come noi”. Forza popolo democratico.

P.S. Quanto alla svolta di Salerno (Di Pietro e dintorni) mi stupisce che qualcuno si stracci le vesti. Ho sempre ritenuto l’Idv un partito come gli altri, nonostante le posizioni radicali espresse sulla questione morale. Che nell’occasione infatti sono andate a cuccia. A me, in realtà, l’episodio mette fiducia. Servirà a chiarire che non ci sono i partiti diversi, quelli vergini contro quelli corrotti. Ci sono le persone con le loro storie. Che è un punto di partenza sempre più solido delle etichette e delle ideologie…

Leave a Reply

Next ArticleIl gazebo "militante" del signor Orsini