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Dieci pensieri per me (parte prima)
E’ tardi, ma siccome non ho voglia di lasciare scoperto ancora un giorno il mio preziosissimo Blog vado veloce con la prima metà dei dieci pensierini che mi frullano per la testa (perché dieci? perché si usa così, zucconi, non ve ne siete accorti che è la moda del momento? se non ci metti dieci domande o dieci pensieri rischi di non essere nessuno…).
Pensierino numero 1. Luxuria se ne è andata a destra. Alla faccia di chi dopo il successo all’Isola dei famosi la proponeva come leader della sinistra perché popolare, simpatica e finalmente anticonformista. Amici miei, la tivù sta a destra. Volete che un aspirante divo televisivo non venga preso dalla voglia di fondare una destra liberale? Sottopensiero: ma quante bischerate riusciremo a partorire con i nostri cervellini democratici sempre più stressati?
Pensierino numero 2. La Binetti se ne è andata all’Udc. Lei come leader della sinistra non l’ha proposta nessuno. La portò da questa parte Rutelli convinto di togliere voti a Cl. Risultato: nessun voto tolto a Cl, un bel po’ di voti persi a sinistra. Ma ne abbiamo viste tante di queste operazioni strategiche, diciamo la verità. E la Binetti non è antipatica. Semplicemente non è di sinistra. Assurdo stracciarsi le vesti.
Pensierino numero 3. Ma l’avete notato l’assalto che le tivù stanno dando alla figura di John Kennedy e dei Kennedy in particolare? Assatanati di donne (mica solo Marylin…), spregiudicati, amici della mafia. L’altra sera la Rai ha dato il massimo. John, abbiamo saputo, voleva la sua “razione quotidiana di sesso”. Che ci abbia ragione la Biondina? Che vogliano dirci subliminalmente che tutti i grandi hanno fatto e fanno come Berlusconi? Io inizio a crederci (non che sia vero, ma che ce lo vogliano far credere). In ogni caso, piccola obiezione: Kennedy non le faceva ministre, parlamentari, candidate o quel che è. E i mafiosi non se li teneva in casa. Io, fossi al posto dell’ambasciatore americano, invierei una “vibrata protesta”.
Pensierino numero 4. Quando vedo i soldi buttati via per la Maddalena e per l’Abruzzo mi infurio. Ho degli studenti bravissimi. Almeno sei o sette di loro (ma probabilmente di più) meriterebbero borse di studio, opportunità di formazione e di viaggi. Ma i soldi non ci sono perché c’è la crisi. Però, minchiazza -sempre come direbbe Lillo-, i soldi per le imprese degli amici di Bertolaso ci sono, quelli ci sono sempre. Dice: sono capitoli di spesa diversi. Appunto. Tagliamo i soldi per i lavori pubblici come si fa con tutte le voci. O il problema è che gli studenti non procurano escort e non regalano soggiorni in Sardegna?
Pensierino numero 5. Stasera martedì continua il corso di formazione sulla mafia a Milano e in Lombardia per amministratori e incaricati di pubblico servizio (Scuola Caponnetto e Libera, allo Spazio Melampo). Mi convinco sempre più dell’utilità di questa specie di grande scuola popolare. Penso alle commissioni urbanistiche dove si trovano o si possono trovare i Milko Pennisi a dettar legge. Penso agli assessori di vario livello che amano il fruscio leggiadro dei soldi e i voti a pacchi dei “paesani”. Ma si può combattere la mafia con questi qui? Qualcuno difenda Milano e la Lombardia. Fossi Repubblica, aprirei una sottoscrizione…
Nando
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