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Il fango e l’onorevole maggiordomo. Brutta new e belle news
Oh, qui si combatte ad armi pari con la Champions, amici cari. Il movimento avanza di pari passo con le secchiate di fango (eufemismo…) che ci vengono rovesciate addosso non dalle intercettazioni ma dagli intercettati. Avere un parlamentare (il Di Girolamo) che si fa le foto con il boss della ‘Ndrangheta e ne viene richiamato all’ordine (“ricordati che sei il mio portiere”) e al suo cospetto telefonico si genuflette come un maggiordomo senza livrea, ci retrocede ancor di più nella scala mondiale degli indicatori civili. Anche perché Di Girolamo, come sappiamo, non è il solo. Quelli finiti in foto simili sono decine, negli ultimi anni. E chissà quanti quelli che hanno preso soldi dalle cosche per farsi eleggere, Che schifo. Come scrivevo dopo gli arresti di Trezzano, e come chiosa alfa10, non siamo tornati a Tangentopoli. Siamo oltre. Quanto a Fastweb e al capitalismo della new economy, proprio new, tanto di cappello.
In ogni caso, come dicevo, ce la battiamo con la Champions. Gli antimafiosi pullulano (ah, quanto mi piace questo verbo…). Ieri sera a Casale Monferrato un salone praticamente pieno a dispetto di Inter-Chelsea, con me che ogni tanto chiedevo dal microfono il risultato. Esattamente come martedì 16 lo Spazio Melampo aveva retto il confronto con Milan- Manchester. Incredibile, vero? Stamattina invece pienone in Statale per il libro di Forgione, con Anna Canepa, Giulio Cavalli e me medesimo in veste di anfitrione. Organizzato da Lapsus, associazione degli studenti di storia. Nuova stagione, è una nuova stagione vi dico. Ci ho scritto qualche nota tra cronaca e teoria per il prossimo numero di “Narcomafie”, secondo me la rivista obbligatoria per chi voglia occuparsi seriamente di questi fatti. Non so come quella benedetta e striminzita redazione riesca a riempirla ogni mese in quel modo, che non si trova nemmeno più il tempo di leggerla tutto. Però lo fanno, e meno male.
Meno male anche che ogni tanto veniamo richiamati bruscamente al livello medio di cultura del nostro paese. Su Donna Repubblica trovate una splendida intervista di Giorgio Armani, stilista insigne, che però alla domanda su che cosa sognava di fare da grande quand’era ragazzo risponde “Il medico, come il protagonista del romanzo di Cronin, La città della gioia”. Delizioso. Peccato che il romanzo sia ‘La cittadella’. Cicca il titolo Armani? Appunta male l’intervistatore/intervistatrice (senza nome sul giornale)? L’intervistatore/intervistatrice odia Armani e quindi lascia lo strafalcione? Oppure: l’intervistatore/ intervistatrice è ignorante di suo e non se ne accorge o va malauguratamente a memoria? E chi lo sa! Però così sta scritto. Ragazzi, noi siamo quelli che facciamo cultura…Be’, ‘La città della gioia’ di Cronin è obiettivamente una notizia. Lo sapevo: di “attenzionare” in “attenzionare” fin qui alla fine bisognava precipitare. Ora vi saluto. Vado a cercare di comunicare entusiasmo per la legalità ai giovani piddini di Adria e a invitarli in massa il 20 di marzo a Milano. Miiiii….
Nando
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