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Giovedì tutti al Bitte. La lezione di Guido Galli
Voi che passate, rimettete subito mano al lapis e al taccuino. E lestamente segnate: giovedì 25 sera, ore 21, al Bitte in via Watt37 a Milano. Sì, è il posto dove ho festeggiato i miei mirabolanti sessant’anni. Solo che giovedì sera non ci sarà nessuna festa. Anzi, mi correggo: ci sarà una festa dello spirito, una grande e avvincente lezione di educazione civica. La lezione di Guido Galli, magistrato e docente di criminologia alla Statale di Milano. Ucciso trent’anni fa nei corridoi della sua università. Pensate: lo stavano pedinando in contemporanea due gruppi terroristici, quello di Prima Linea e quello di Marco Barbone (di lì a poco assassino di Walter Tobagi). I cui giovani sgherri si ritrovarono entrambi sotto casa sua a fargli la posta. Si fiutarono e forse riconobbero, una volta accertato che nessuno di loro era poliziotto. A quel punto Prima Linea, che voleva intestarsi il prestigioso trofeo di caccia, accelerò l’omicidio. L’ho sentito l’altro giorno al Palazzo di Giustizia di Milano, dove Minoli ha proiettato in anteprima una puntata della “Storia siamo noi” dedicata a Galli, questo uomo colto, garantista e riformista che non poteva piacere ai terroristi. E a sentirlo ho provato proprio schifo.
Be’, al Bitte la lezione civile di Galli verrà ricordata da Armando Spataro, procuratore aggiunto a Milano (“se mi succede qualcosa chiamate Armando Spataro”, aveva detto Galli ai suoi). E insieme a lui ci saranno Alessandra Galli, figlia e bravissima magistrata, e Benedetta Tobagi. Andateci. E datemi un permesso: quello di esibire un estasiato orgoglio paterno visto che il tutto è promosso da “11metri”, l’associazione fondata dai miei Gracchi e dai loro amici, con un supplemento di impegno del Gracco maggiore (ma Dora ci sta facendo cose splendide anche lei). Che volete che vi dica: come gli antimafiosi, anche i dalla Chiesa pullulano…
Nando
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