Figli che scrivono dei padri. Tutti i martedì!

Ed eccoci qui! Incomincia la prossima settimana il primo grande ciclo letterario dello Spazio Melampo sui “Figli che scrivono dei padri”. Alle 21, ogni martedì dal 13 aprile al 25 maggio, in via Tenca 7 a Milano si susseguiranno sette interviste in pubblico in grado di raccontare dal vero l’Italia di oggi e di ieri e gli affetti più intimi, chi non c’è più (in genere per colpa altrui) e chi è vissuto o cresciuto con qualche ferita di troppo sulla pelle. Ecco il programma. Il 13 il vostro Anfitrione intervisterà Umberto Ambrosoli; il 20 Carmen Covito intervisterà Augusto Bianchi Rizzi; il 27 sarà la volta di Grazia Casagrande con Benedetta Tobagi. E poi a maggio: il 4 ci sarà Fulvio Scaparro con Bice Biagi; l’11 Stefano Salis con Andrea Casalegno; il 18 Gianni Barbacetto con Mario Calabresi; il 25 don Luigi Ciotti con me medesimo. Ditegli a Ballarò di fare una cosa del genere…

In nome del padre. O in sua memoria. Sono sempre di più i figli che scelgono di scrivere del proprio padre. Per farlo rivivere attraverso i propri ricordi o per andare febbrilmente alla sua scoperta tra carte ingiallite.

Per rendergli giustizia davanti alla pubblica opinione, per non consentire l’ultima parola a chi lo ha offeso o violentato in vita, ma anche per ritrovarlo e offrirgli degna memoria prima di tutto davanti a se stessi.

Ne sono nati libri ricchi di storia quotidiana e di sentimenti, ma anche di ragioni altrimenti emarginate. Libri a cui il pubblico ha riservato un’accoglienza generosa. Perché gettano nuova luce sui protagonisti famosi raccontati. Ma forse soprattutto perché è l’amore filiale che ne diventa, alla fine, protagonista imprevisto e discreto. Con le sfumature dovute alle età, alle biografie familiari, ai modi della violenza subita, alle solitudini affrontate.

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