Preghiera del sociologo errante

Fermi tutti, per favore. Questa è una gentile richiesta che rivolgo ad amici, blogghisti, estimatori, organizzatori di eventi e colleghi (di tante specie). Non ce la faccio più a promettere serate e appuntamenti. Non ho quasi più lo spazio per uno spillo. A me fa piacere ricevere dalla società civile una quantità di inviti inversamente proporzionale a quelli che ricevo da Ballarò+Porta a Porta+Annozero (ossia zero). Non faccio parte di quelli che prima di rispondere di sì vogliono vedere il fax per dire che non l’hanno ricevuto e di nuovo mandatemi il fax, e poi non so, e poi sì, e poi ho avuto un imprevisto. O che chiedono quanto mi date, oppure ma chi c’è, chi sono gli altri; o che si muovono solo per presentare il proprio libro perché altrimenti i problemi sociali vadano pure a farsi fottere. Ormai non mi arrabbio più neanche per i microfoni che non funzionano e per quelli che ti dicono che se gracchiano o fischiano è colpa tua, che non li tieni bene in mano o che la direzione è sbagliata o che fai un campo magnetico ostile con le tue scarpe. Vado ovunque. Però… non ho più spazio fino ad agosto e agosto me lo tengo come polmone per tutto (dire, baciare, scrivere…). Perciò ascoltate la preghiera del sociologo errante, non mi fate chiamare da questo o da quello e non ditemi che i ragazzi ci tengono tanto. Ancora tre o quattro impegni, per i quali ho già speso la parola con certezza. Poi l’agenda sarà zeppa come un monolocale a San Vittore. Tenuto conto che in autunno avrò due corsi in contemporanea, direi che gli appuntamenti sulle lunghe distanze vanno ormai dal gennaio 2011 in poi. Scusate se uso il Blog per fare questa auto-perorazione (ma chi ti pensa, dirà l’amico Fritz). Però non è bello dovere stare ogni volta a spiegare, entrando nei dettagli della propria vita privata, perché non si può. Sappiate comunque che tutti quelli che organizzano cose belle e buone e giuste stanno nel mio cuore. Augh!

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