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Tutti alla marcia di domani a Milano! E una nota su Saviano
Ehi, voi perdigiorno, voi posapiano. Voi che gigioneggiate con le ideologie, voi che aspirate le parole voluttuosamente, voi, se abitate a Milano, trovatevi tutti in piazza Diaz domani pomeriggio alle quattro. Da lì partirà la prima marcia contro la mafia a Milano che Milano abbia mai conosciuto nella sua storia, che pure di fatti e personaggi di mafia è inzuppata. L’hanno organizzata gli studenti del Laps (credo stia per Laboratorio di partecipazione studentesca) della Statale. Ci sono dentro molti studenti di storia, alcuni dei quali sono stati allievi del mio libero corso a Scienze Politiche. Mi sembra un’idea grandiosa. Che sposa, in versione minore, l’idea della marcia sui comuni di ‘ndrangheta che avevo lanciato nell’incontro di martedì sera con don Ciotti. Fossimo pure in cinquanta, sarà comunque una prima volta. Si passerà per tutti i luoghi che ricordano la presenza mafiosa a Milano (e sono curioso di vedere quali hanno scelto, i benemeriti) per chiudere davanti all’Ortomercato. Che vi dicevo, d’altronde? A Milano c’è fermento, anche se i giornali non lo vedono, e gli antimafiosi pullulano.
Sono stati giorni intensi per il vostro globetrotter. Mi sono fatto tre università in tre giorni: Roma-sociologia, Padova-giurisprudenza, Bologna-giurisprudenza. Più due scuole: una media nell’estrema periferia romana, dove ho visto un bel dvd realizzato dai ragazzi su Rita Atria; e un liceo artistico, il Caravaggio, in via Padova a Milano. Qui si è discusso del ruolo dell’arte nella lotta alla mafia. Tesi mia: siamo ancora al di sotto. Abbiamo i Cento passi e la bella canzone dei Modena City Ramblers, ci manca ancora un Padrino. E non sappiamo ancora dipingere o mettere in spot né l’ipocrisia né la vigliaccheria, il rosso-sangue non basta a dare l’idea, quello in genere arriva alla fine. Con me era Patrizia Moschella, mia allieva ottima quasi vent’anni fa (devo a un suo regalo, un testo di Brecht, passi interi del Giudice ragazzino) e ora professoressa alla Nuova accademia di belle arti, che ha presentato i lavori di un gruppo di suoi allievi. E Ilaria, una ragazza di Libera, collaboratrice di Patrizia, di bravura strepitosa. A Padova ho ritrovato Peppino Ayala. Sempre alto e dinoccolato e spiritoso. Brivido quando gli studenti ci hanno salutato in chiusura con una standing ovation.
Due note infine su Saviano. Possiamo pensare che i meccanismi mediatici lo abbiano fatto schizzare troppo più in alto di altri giornalisti che hanno raccontato e rischiato pure loro. Ma di una cosa sono certo: l’odierno attacco contro di lui dei giornali e telegiornali di B. me ne ricorda altri. Contro persone che non ci sono più. Il mito va distrutto perché la voce dell’antimafia non appaia né nobile né al di sopra delle parti. Hai osato schierarti contro le intercettazioni, usare il tuo nome contro il capo del governo? Il tuo nome verrà infangato, scrittore da nulla. Questo sta accadendo. E guai a non capirlo…Altro che goderne..
Nando
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