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Brancher, Spatuzza e Palalottomatica. Idee per i giornalisti danesi
Avete ragione, pregiati blogghisti che ogni giorno aprite con ansia queste pagine. Mille scuse, come sempre dopo i lunghi silenzi. Ho pagato l’ebbrezza di Lisbona (oh, cara) con impegni a raffica ogni giorno. Però vi ripago subito con una bella notizia. Mi dicono che questo blog sia quello italiano più letto dai giornalisti danesi che vogliono capire il nostro paese. D’accordo, la stampa danese non è quella americana, però la cosa mi piace assai. E quindi mi sento in dovere di fornirvi subito tre ideuzze.
La prima riguarda la nomina di Aldo Brancher a ministro per il federalismo. Già, perché ogni ben informato e ben pensante si sarà chiesto: ma come, ci sono un ministro agli affari regionali, un ministro alla semplificazione amministrativa, un ministro alle riforme, e ora arriva pure un ministro al federalismo? Allora è tutta aria fritta, se si ha bisogno di continuare ad aggiungere nomi e incarichi nella stessa casella? In parte sì, è il segno di un fallimento. E fra l’altro questa storia che la nomina di Brancher sia un favore a Bossi, visti i loro buoni rapporti, a me non convince. Secondo me è un siluro a Bossi. Ma scusate, perché fa il ministro delle Riforme, il papà della Trota, se non per realizzare il mitico federalismo? Mica l’han messo lì a fare la riforma della scuola o della sanità, giusto? Il punto vero però è che Brancher tra qualche settimana si dovrà presentare ai giudici per la vicenda della Banca Popolare di Lodi, e da ministro potrà opporre il legittimo impedimento su una questione che mette una fifa blu a tutto il centrodestra (il povero Fassino è una comparsa, in tutto questo). Come avevamo detto da subito: una volta fatto il legittimo impedimento, nasce un nuovo criterio per fare i ministri. Esattamente come si candida in parlamento per regalare l’immunità dagli arresti.
Altra ideuzza. Il rifiuto della protezione a Gaspare Spatuzza non è solo una confessione di colpa del potere politico. Ma è una pedina cruciale in vista dell’assoluzione di Dell’Utri. Vedrete se questo mancato riconoscimento di “status” giudiziario non peserà; e soprattutto se, da qui alla sentenza finale, un certo giudice non lo userà per convincere i suoi colleghi che Dell’Utri è perseguitato da false testimonianze o da testimonianze raccolte senza scrupolo da qualche piemme.
Terza ideuzza. L’adunata di oggi del Pd al Palalottomatica a Roma produrrà un effetto zero. Non si può convocare l’opposizione per dire che la manovra è “sbagliata”. La manovra è iniqua e si inserisce in un contesto ancor più iniquo, con un parlamento costretto a discutere per mesi di intercettazioni anziché dei problemi economici e della disoccupazione. E poi non si convoca un partito al chiuso per manifestare contro un governo. Alla manifestazione di piazza sei comunque protagonista: inventi e urli slogan, organizzi coreografie, tiri fuori parole d’ordine, parli con le persone che si avvicinano. Al chiuso sei solo un pubblico plaudente, privo di valore sociale. Se si vuol fare un convegno si fa il convegno (e ce n’è bisogno). La grande manifestazione di opposizione è un’altra cosa. Detto ciò, secondo voi sono al Palalottomatica?
Nando
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