Tutti a casa (ma c’è un Finale migliore). E riauguri al Gracco

Stop, fine, siamo usciti. Italia a casa. Bravo Gattuso, che si è spolmonato per un decennio, non ha più il fiato di una volta ma non ha perso il senso della decenza: già, è stata una vergogna. Vero che l’infortunio di Pirlo fu tegola imprevista e pesante. Ma la scelta di tanti giocatori è stata solo pazzesca. Quagliarella si è dimostrato in assoluto il migliore di tutti gli attaccanti eppure è quello che ha giocato di meno. E non dico tanto: ma uno, uno solo tra i fantasisti lasciati a casa, giusto uno con i piedi buoni in grado di segnare invece di buttar fuori all’ultimo secondo, proprio no, eh?…Quanta spocchia collettiva e individuale. La Juve con quella difesa, colabrodo già in campionato, imposta a forza. E poi do ragione a Calderoli (ma sì): come fa a nascere una nuova generazione di campioni se non c’è un limite ragionevole agli stranieri? Conosco tutte le obiezioni del caso. Il guaio è che non ce n’è nessuna in grado di rispondere a quell’interrogativo.

Meglio dunque che vi dica della serata di Finale Ligure, dove in un clima di vacanza e in un enorme ristorante-bar sul lungomare sono stato chiamato ieri da Libera a parlare di mafia al nord. Una folla strabocchevole, le persone si fermavano e se ne stavano fuori a sentire. Vorrà pur dire qualcosa. Non era il clima mondano di Cortina o della Versiliana. Non c’era la star televisiva. Il fatto dunque è che la gente inizia a capire e vuole reagire. Nella Liguria occidentale bruciano stabilimenti balneari, saltano ruspe, incendiano negozi. I magistrati denunciano l’aggressione della ‘ndrangheta. E le autorità locali tacciono. Nell’occasione ho anche conosciuto il primo albergatore ligure (hotel Medusa, pensione familiare a tre stelle) che dichiari volentieri che lui, facendo quel mestiere, ci guadagna, e pure benino. Oh, finalmente. Ecco uno che fa fare la giusta figura a quei piagnoni di Genova, qui non viene nessuno, e il Comune non fa niente, e hanno gli alberghi pieni al 90 o 100 per cento…Però, amici, che invidia vedere stamattina alle nove i bambini schizzare in acqua, le donne in bikini, le famiglie prendere il sole. Sentire il profumo della sabbia ieri notte, scoprire per l’ennesima volta il fruscio del mare. Mi sa che questa storia di fare il globetrotter dell’antimafia mi toglie qualcosa…

Infine auguri al Gracco. Già, perché subito dopo avere passato lo scritto di avvocato, oggi ti piazza anche i trentadue anni! Lippi glieli ha rovinati un po’. Ma sono belli assai. E poi ormai lo chiamano per presentare il libro-intervista (Scalfaro- Caselli) sulla Costituzione. E gli chiedono spesso se è il figlio di Nando. Come gira la storia…

Leave a Reply

Next ArticleL'assoluzione di Dell'Utri