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Qui Genova: in piedi, arrivano i Diritti…E fiaccolata a Sanremo
Domani grande inizio della settimana internazionale dei diritti a Genova. Si apre con le donne, si chiuderà con le donne, un bellissimo volto di donna di colore (e che si colora il viso) campeggia sui manifesti a dare immagine a tutta la rassegna. Domani sera apriremo con Marta Vincenzi, Benedetta Tobagi e Nadia Urbinati. Conversazione guidata dal vostro globetrotter che in realtà ora farà sosta fissa a Genova per otto giorni abbondanti. Problema: perché quando si parla di diritti c’è sempre qualcuno che ti dice “diritti, diritti, ma non si parla mai di doveri” e quel qualcuno è uno che non fa il “suo” dovere ma è solo timoroso che chi ha pochi diritti possa averne un pochino di più? Ecco, da qui si partirà con le tre interlocutrici. Per poi andare da Aliaksandr Bialiatski, candidato al premio Nobel per la pace, a chiedergli perché in Bielorussia qualcuno si sia sentito “in diritto” di togliergli il diritto di fare politica e ficcarlo in carcere. Perché ci sono diritti giusti e diritti ingiusti. Poi, in un clima che immagino emozionato, Bialiatski riceverà dalla Vincenzi la cittadinanza onoraria di Genova, prima città d’Italia a fare un gesto del genere, in grado -ahimé- di infastidire l’”amico Putin”. Infine concerto per la libertà degli Avion Travel. Venite, venite. Se sapeste che cosa ha detto oggi don Gallo di come vede lui la messa dei diritti che concelebrerà domenica con don Ciotti…(è la prima volta che i due concelebrano una messa!)…
Penso intanto alla ‘ndrangheta, e al fatto che solo ora sembra che politica e giornali scoprano quel che in pochi abbiamo detto e ripetuto per anni. Questi fanno quello che vogliono e stanno colonizzando la Lombardia, e non solo la Lombardia. Ma come deve sentirsi Armando Spataro (a proposito: anche lui a Genova venerdì sera con Ingroia!) che ha guidato un’azione repressiva che più di quindici anni fa portò a migliaia di arresti, come deve sentirsi, lui oggi, nel vedere che non bastò quel lavoro enorme e rischioso a convincere l’opinione pubblica del pericolo, che tutto è caduto nel dimenticatoio, dieci anni a parlare di rom e clandestini, e solo ora “toh, c’è la ‘ndrangheta”? La buona notizia è che domani sera (purtroppo in contemporanea con l’apertura della Settimana) ci sarà una grande fiaccolata a Sanremo contro la presenza dei clan calabresi, di cui si è sempre negata pervicacemente l’esistenza. La promuove Libera, ma devo rendere onore al segretario del Pd ligure, Lorenzo Basso, per avere voluto sostenerla dal primo secondo. Ogni tanto un segretario regionale così c’è, vivaddio. Poi bisognerà guardarsi anche più vicino. A Ponente incendiano gli stabilimenti balneari, ma a Genova (lo disse già la Vincenzi lo scorso anno ma non le diedero retta) a quanto pare i clan la loro guerra di posizione se la stanno preparando, e cercano anche le loro amicizie politiche. Occhi aperti, amici.
Nando
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