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Se le ‘ndrine vanno all’Arci… (così salvai il decoro del Paese)
Miiii, ragazzi, la stanchezza incomincia a farsi largo. Qui tra viaggi, esami, tesi, articoli e libri in produzione, mi sta esplodendo dentro una voglia di vacanza irresistibile. E invece parto per Genova per la grande Settimana Internazionale dei Diritti (ohé, dico, l’avete visto il programma?). Così cerco di tirarmi su; mi dico che sarà uno stress ma anche una vacanza, in fondo non starò a Milano. Dove oggi ho finito gli esami. Non ne potevo più. L’idea che l’anno venturo avrò un altro corso in più, il terzo (anche Gestione e comunicazione d’impresa, oh yes), mi atterrisce. Alla fine di luglio mi raccoglieranno con il cucchiaino. In ogni caso ho salvato il vacillante decoro del Paese anche oggi. Gli studenti arrivati in tenuta da mare a fare l’esame hanno quasi formato un appello a parte al pomeriggio, debitamente riacconciati. Non ridete, testoni, la decenza istituzionale non si difende solo accusando mister B. per le sue scempiaggini. C’è anche il livello inferiore che dà la sua mano. In tanti modi, anche senza accorgersene.
A proposito di dare una mano, come tacere lo sgomento (che è anche soddisfazione, sia chiaro) di fronte agli arresti di massa degli uomini della ‘ndrangheta in Lombardia? Ma da quanto ve lo dicevo, che quelli stavano facendo letteralmente tutto quel che gli piaceva? Pensate: cinquanta arresti a Desio, un altro po’ un intero quartiere. E il sindaco e gli altri non vedevano niente? Lo chiedo perché in autunno andai proprio a Desio invitato dal Pd (qualcosa di buono fanno) e ci fu in sala chi denunciò le responsabilità di un assessore regionale locale e di altri politici ancora. Quanti fanno finta di non vedere… Come all’Arci di Paderno Dugnano, dove tra il ’96 e il 2001 fui deputato e feci campagne ripetute contro la mafia. Tutto dimenticato. Ora i vertici delle ‘ndrine si sono incontrati a Paderno proprio nella sede dell’Arci dedicata a Falcone e Borsellino. Ti cadono le braccia, santo cielo. A me all’Arci non mi ci fanno entrare se non mostro la tessera. Questi se l’erano fatta? E ammesso che se la fossero fatta all’insaputa altrui, quando arrivano in venti tutti insieme non li riconosce nessuno?
Bravo dunque Lorenzo Basso, il giovane segretario del Pd ligure che giovedì prossimo andrà a fare una marcia su Sanremo, dove la situazione assomiglia molto a quella lombarda. Facessero anche gli altri come lui…Purtroppo non ci potrò andare perché in contemporanea aprirà la Settimana Internazionale dei Diritti. Però confermo: bisogna fare marce ovunque. Su Sanremo, su Buccinasco e Corsico, su Lecco, sulla Brianza, su Reggio Emilia e Modena. Dobbiamo cacciarli. Dobbiamo cacciarli per sempre, date retta.
Nando
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