Ilaria Cucchi, Marco Travaglio. News dai Diritti e dai Doveri

Vorrei raccontarvi quel che ho provato stamattina alla intitolazione della rotonda della Fiumara alle “Donne di Teheran”. Ma i patti con Genova Città dei Diritti sono chiari: si parla del giorno prima. E dunque eccomi qui. Ieri 20 luglio. Era l’anniversario di Carlo Giuliani, il primo dei due giorni terribili del G8. Per questo il tema del pomeriggio era “La forza dello Stato, lo Stato di diritto”. Per indicare un problema con cui siamo ripetutamente chiamati a misurarci: la tensione tra il legittimo monopolio della forza che lo Stato detiene e l’uso (coerente o no con i princìpi dello Stato di diritto) che lo Stato medesimo ne fa. Più di trenta morti in carcere in un semestre non sono sorbole. I toni sono stati appassionati, a tratti aspri, soprattutto quelli di Giuliano Giuliani, reduce dalla commemorazione del figlio a piazza Alimonda. Bravi Alessandra Ballerini e Giuliano Pisapia, la prima raccontando in particolare, casi maledettamente concreti alla mano, le ingiustizie patite dagli immigrati. Brava Lucia Castellano, direttrice illuminata del carcere sperimentale di Bollate. Ha dato speranza con le sue parole a Ilaria Cucchi, creatura dolce e ferma in attesa di verità per il fratello Stefano. Rispettosissima eppur capace di smuovere gli animi (il pubblico è stato con lei molto, molto affettuoso). La guardavo, in certi momenti, e rivedevo me in condizioni quasi simili nei miei trentadue anni…

Delirio purissimo per Travaglio. Se il cortile di palazzo Tursi era stato pieno al pomeriggio, tanto da far dichiarare meraviglia e speranza da Pisapia e Castellano, per Marco chiamato a parlare del dovere della decenza non sono bastate le sedie, non sono bastati i posti a terra, nemmeno le file in piedi ai lati, nemmeno lo scalone, si è dovuti andare al portico del piano di sopra, e strapieno pure quello. Io in realtà ci scommettevo: la materia prima diventa ogni giorno più ricca e più ghiotta (si fa per dire), Travaglio in tivù non lo si vede più… insomma, era automatico. In soupless, quasi a misurare il pubblico, la prima parte, scatenamento nella seconda. Di geometrica potenza la dimostrazione che più delle intercettazioni possono (indicare i colpevoli) le loro proprie interviste. Ha chiuso, con pubblico ancora numeroso e plaudente, il concerto di Valentina Messa.

Infine, sarà stata le ricorrenza del G8, anche Garage Olimpo ha fatto il pieno al Sivori. Oggi, intanto, braccialetto verde-iraniano al polso. Somiglia un po’ al verde padano ma pazienza. Sono in ballo ideali un po’ più alti.

Leave a Reply

Next ArticleMadri di Teheran. Quando la vita diventa un'altra cosa