L’inciucio-dadaismo, fase senile del piddismo

Non riesco a capire se siamo agli ultimi giorni di Pompei, alla crisi dell’Impero, al Titanic prima dell’affondamento, al Caimano, al 23 luglio, o a una qualsiasi Tangentopoli che ti risorgono peggio di prima. Bisogna tenere questa lunghezza di sguardo anziché limitarsi a chiedersi con ansia se il governo cadrà o meno. Secondo me, se le cose procedono con questi ritmi e in questi modi, l’unica, comunque, è che Napolitano si immagini un governo diverso dentro questo parlamento. E già così saranno scossoni e perfino terremoti. Ma tornare al voto non risolverebbe niente. Anche perché la vera alternativa al centrodestra, questo lo vedono tutti, è un altro centrodestra. Per il Paese nuove elezioni ora potrebbero essere micidiali. E pure per il centrosinistra, che deve farsi una bella cura di plasmon e vitamine per tirarsi su dalla sua agonia. Leggo di nuovi sconosciuti che parlano a nome nostro di scuola e università e vengono i brividi a pensare ai criteri con cui si affidano le responsabilità nazionali dentro i partiti. Sento voci certe di veti sulla persona di Vittorio Grevi come possibile candidato laico alla vicepresidenza del Csm e ancora di più, conoscendo la rettitudine e la storia e la dottrina della persona, mi vengono i brividi. Sempre più avvitati e chiusi in questa mescolanza di inciucio e dadaismo, mi raccomando. Non sono tra quelli che dicono “un Vendola vi spazzerà via”. Prima di tutto perché non auguro a Nichi di doversi trasformare in angelo sterminatore. Però diciamolo (esortativo dalemiano), l’aria è quella.

Quanto al Blog, annuncio che circa una ventina di blogghisti (non sono un esercito, però sono un plotone) ha chiesto le chiavi di casa. Le avranno, chiedete e sarà dato. Grazie per i molti interventi. Francesco Dylan ha fatto il suo primo o secondo, è tornata Pielle che nel cuor mi sta, è tornato anche Pasquale Pirone. Che con tono un tantino piccato (faccio il sociologo, riconosco i segni…) spiega tutto con il primato di facebook. Non direi, Pasquale. Esempio: hai gentilmente mandato gli auguri alla biondina via fb. Ma lei li ha ricevuti a voce da me che ti ho letto sul blog. Perché su fb non va da giorni. Io non metterei in alternativa i mezzi di cui disponiamo. Uso il telefono,  l’sms, la mail, perfino il biglietto con busta, il post-it, e -mi voglio rovinare- l’incontro personale. A seconda delle necessità, delle sensibilità, dei rapporti. Non è un problema se piace o non piace che uno si installi su fb. Sono liberi fatti suoi. Io ci ho pensato se andarci. Ma ho due problemi: il tempo per reggere quella massa di interazioni (per me impossibile) e il controllo ideologico sui contenuti, che già qui ho denunciato quando fecero scomparire dallo spazio della biondina un filmato su B. Piuttosto, meglio la bottiglia in mare. E comunque: bravo Granata!! (e grazie per il buon cuore a Robertoli)

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