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Il dopo-Fini. La legge del mercato
Il Fatto Quotidiano
31 luglio 2010
Sarà un grande mercato. E’ l’Italia, bellezza. Le leggi della politica a uccidere il mercato; le leggi del mercato a uccidere la politica. Ora che la maggioranza si è fatta incerta (Verdini o Dell’Utri mica possono perdere tempo in parlamento), sarà sempre campagna acquisti. A decine verranno insidiati e lusingati con i metodi già illuminati dalle intercettazioni maledette: incarichi inverosimili, posti per mogli e amanti, comparsate tivù per piccoli narcisi crescono. La Lega alzerà il prezzo su tutto; prenderà il comando del nord, a partire dal sindaco di Milano. Tutti varranno di più: Lombardo e Micciché, i centristi di destra e i centristi di sinistra, e gli italiani capiranno meglio perché si sta al centro. Mentre gli elettori democratici dopo l’operazione Vietti si sentiranno fatti fessi due volte. I nani diventeranno giganti, capaci di tenere su o far cadere un governo, come sempre. E a Napolitano toccherà impedire le elezioni più disastrose della storia repubblicana e, contemporaneamente, la morte definitiva della politica. Auguri a tutti prima di Pompei.
Nando
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