Ma che ci fa la mafia a Genova. A voi il cantastorie della Notte bianca

Bene, mi fa piacere vedere che è montato il giusto sdegno verso la battuta/rivendicazione (di campo) di Andreotti. Ora attendo fiducioso che il prode Vespa inviti Umberto Ambrosoli a Porta a Porta e gli dia diritto di parola come lo diede a Previti (contro i suoi giudici -assenti-) la sera della condanna in un regolare tribunale della Repubblica. Mai dimenticare.

E proprio perché non bisogna dimenticare, domani sera a Genova, in piazza Senarega, nello “spazio diritti” della notte bianca si terrà un evento clamoroso per la riviera ligure e non solo per quella. Appuntamento alle 22, prima del grande concerto degli A67 e dopo la presentazione del progetto Scampia Trip. Fabrizio Matteini, attore di successo, accompagnato da musica e coreografie varie, farà il cantastorie che racconterà al pubblico “Che ci fa la mafia a Genova (e in Liguria)”. In chiave ironica ma documentatissima e senza sconti per nessuno canterà e racconterà la storia dei clan nella regione che per decenni ha pensato anche lei (poveretta) di esserne immune. Fino all’ultima inchiesta, che ha svelato che il capo non era, secondo la solita solfa, “il mafioso in doppiopetto che ora va in jet, usa il computer e telefona in borsa” ma il più tradizionale verduraio. E ha coinvolto un numero di politici fotografati e intercettati che va oltre le dita di una mano. Sublime la scena della Vincenzi portata via in ambulanza perché grida dalla finestra che la mafia è arrivata a Genova mentre tutte le altre autorità intorno dicono severamente che non è vero e che non gli risulta.

Oggi ultimi esami di settembre. In apertura ho ricordato Angelo Vassallo, di cui questa mattina si celebravano i funerali. Anche per dire agli studenti che se studiano Sociologia della criminalità organizzata è per una ragione precisa, non per prendersi un esame come un altro. Ma non ce n’era bisogno. Piuttosto mi colpisce ogni volta vedere quanti siano, tra loro, quelli che lavorano e anche per pochi soldi. Si dice studenti universitari, poi trovi l’operaio di grande fabbrica, il barista, il portinaio, il garzone dell’idraulico (“speriamo che mi metta in regola”). Scambiare due parole con loro dopo l’esame è utilissimo per non perdere mai il senso di quanto ci viene affidato.

Il senso…Non riesco a darne alla scomparsa di Riccardo Sarfatti, candidato contro Formigoni nel 2005. Un incidente di notte e l’auto che drammaticamente finisce nel lago di Como, così raccontano. Grazie a lui per essersi sempre mantenuto libero e per bene.

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