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Lettera da un membro della Direzione Nazionale del PD
Ohi ohi. Questo è un lamento di scuse ai blogghisti per come li sto trascurando. Ma devo consegnare il mio “La convergenza” entro la prima decade di ottobre e sto facendo una corsa per tutti i controlli di forma, di schemi, di bibliografia, di date e luoghi e soprattutto di atti giudiziari per non prendermi querele o cause civili gratis, roba da mordersi le mani. Insomma, abbiate pazienza, tornerò. Un po’ come Veltroni…
E questa è l’altra ragione del mio “ohi ohi”. Che è anche lamento di imbarazzo per ciò che il mio partito sta facendo vedere. Debole, impacciato, incapace di guidare qualsiasi cosa tranne che in certi contesti locali dove ogni tanto incontri un buon segretario di circolo, un buon consigliere comunale, un buon sindaco, anche un buon parlamentare. E invece proprio qui dovrebbe stare il primato della politica. Nel sapere guidare i cittadini, la celebre gente, su due o tre cose importanti e sentite; e concretamente, non a interviste. E generosamente, non escludendo questo o quello pur di ritagliarsi un piccolo spazio mediatico per un giorno. Purtroppo il primato della politica mi sembra che venga praticato solo appiccicando un’etichetta sui candidati possibili del popolo del centrosinistra, a livello nazionale come a livello cittadino. Dice che “il maggior partito della coalizione non può esimersi”. Ah sì, e dove sta scritto che si debba fare così se i candidati sono tutti buoni (diverso è il caso se un alleato pretende di mettere in gara un fesso o un inaffidabile)? Ardua scommessa, quella di pensare di riscattarsi dalla crisi di prestigio puntando sulle azioni di forza. Già visto prima e dopo le primarie interne di Veltroni segretario. Ho ricevuto ieri la lettera di un giovane democratico toscano che racconta le discriminazioni che ha subito per non avere appoggiato quella volta il segretario designato. Incredibile paesaggio…Un po’ più vere (forse) le primarie bersaniane. In generale, però, il fatto è che la volontà di potenza, che si conti molto o si conti un piffero, non ci abbandona mai. Anzi, talora sembra inversamente proporzionale alla grandezza delle persone. Con il che faccio una raccomandazione calda a chi prova fastidio per le etichette appiccicate sulle persone: a Milano non fate pagare a Boeri le colpe del Pd. Ci sono passato anch’io, ho sentito la gente dirmi “ti stimo ma non ti voto perché il Pci (non dicevano Pds…) mi ha stufato”. Ognuno scelga la persona. E Boeri non è uomo d’apparato. Il resto è aria fritta, esibizione di muscoli.
Muscoli… Appunto Veltroni. La notizia che farebbe il gemello di Fini mi sembra inverosimile. Non c’è paragone. Fini mette in discussione lo strapotere di Berlusconi. Veltroni quello di nessuno. E dall’opposizione abbiamo già visto. Questo Pd che fa venire il latte alle ginocchia, almeno in parlamento l’ha voluto tutto lui: qui l’industriale veneto, lì il generale, qui la figlia dell’ex ministro, qua la figlia dell’amico, qui il laico, là il cattolico, qui il figlio dell’industriale…Ragazzi: ma con chi ce la prendiamo? Rispetto a quel che accade, mi appaiono baruffe. Oggi Michele Serra dice sul Fatto che in un giorno don Ciotti fa più politica che il Pd in un anno. Se la prendiamo per il verso giusto mi sembra ben detto. All’ultimo ufficio di presidenza di Libera, venerdì, abbiamo parlato di beni confiscati, di familiari da assistere, di relazioni con i movimenti dell’est europeo e dell’America latina, di accoglienza per gli ex tossicodipendenti, di progetti educativi per scuola e università. Di che cosa si parlerà giovedì in direzione Pd? Di quante firme ha raccolto Veltroni e di quante ne ha Bersani?
Nando
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