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Ricco dibattito di un’umanità in estinzione
Visti i sondaggi su La7? Pdl al 27, Pd al 23. E torna oltre il 4 Rifondazione (oddio, ma con chi torna?) mentre va verso il 5 Sel (Nichi stai attento ai parassiti). Insomma, i partiti maggiori in discesa libera. Per quel che riguarda la destra, vorrei vedere. Finalmente anche la Marcegaglia dice che la crisi in Italia è più dura, altro che più morbida. Si avvistano fracassi sociali con la scadenza della cassa integrazione di migliaia di aziende e quelli ancora stanno a ballare sul Titanic, come non fosse bastata l’Aquila a far capire che la realtà (come l’immondizia) la puoi nascondere per un po’. Poi fai la fine del peracottaro.
Quanto alla sinistra, vi dico che cosa penso dopo avere partecipato alla direzione del Pd l’altro ieri. Prima di tutto ho pensato che è un po’ bizzarro un partito che prima, quando deve fare le liste elettorali, ti fa la predica contro il professionismo della politica perché deve fare posto ai fedelissimi; e che poi convoca regolarmente le direzioni nei giorni di lavoro, come se tutti, appunto, fossero professionisti della politica. Così ho aperto il mio nuovo corso universitario (bello…) di gestione e comunicazione d’impresa e poi sono partito di corsa per Roma. Arrivando troppo tardi per potermi iscrivere a parlare. Carino, eh? Allora mi sono seduto e mi sono studiato bene la situazione. E sempre più ho provato la sensazione di una umanità in estinzione. Era teatro, teatro purissimo. Tutto (ci credereste?) per ridefinire i posti in parlamento, naturalmente a liste ancora bloccate, in vista delle elezioni di primavera, ormai quasi certe. Nulla, nulla sul paese. Per chiudere con la sentenza che è stato un dibattito ricco, che si è raggiunto un punto di equilibrio. Ma su che? Ogni tanto qualcuno in questi casi arriva al microfono e dice, drammatizzando i toni, “e ricordiamoci che un giovane su tre è disoccupato”. Appunto. A quando una direzione di sabato e domenica su un solo punto, “proposte per il lavoro giovanile”?
Meglio, devo dire, l’incontro a Milano Marittima organizzato da Rosy Bindi. A causa del libro da scrivere (ehi, sta finendo!), ci sono potuto stare solo un giorno, giusto il tempo di vedere il sole che arrivava dopo la pioggia e andarmene. Ma almeno si è parlato del paese e anche a un certo livello, accidenti. Quanto a me, ho pure potuto dire quello che avrei voluto dire giovedì. E cioè che siamo portatori sani di berlusconismo, sia con questa fisima del leader (che magnifico alibi per non lavorare più e non costruire pensiero politico…) sia anche nella privatizzazione degli orizzonti politici. Loro privatizzano con la P3, noi privatizziamo con le carriere e con gli interessi particolari che vengono prima di tutto. Certo, siamo diversi. Ma non abbastanza per farci prendere dalla voglia di rovesciare il tavolo di fronte agli sfregi inflitti al senso delle istituzioni. Non abbastanza per guidare in direzione “ostinata e contraria” il senso comune del paese. Domanda: chi ci porterà oltre le macerie? Io ho espresso una mia teoria. Ma è meglio se si apre il dibattito. E mi sa che cinque o sei blogghisti qualcosa da dire ce l’hanno. Buona domenica, nonostante la sconfitta della beneamata.
Nando
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