Il Giornale, la sicurezza e la Premiata Osteria Italia

Ohi, quante cose che non mi piacciono che voglio consegnare ai cari blogghisti. Condividendole pesano di meno. Questa storia della Marcegaglia, delle minacce che le arrivano dal Giornale di Feltri per avere osato prendere posizioni anti-B., mi indigna. Boffo e Fini sono gli esempi che dovrebbero educarci tutti. Colpirne uno per educarne cento, colpirne dieci per educarne mille. Spesso mi sono trovato a dire che, per quella che è la mia memoria, la violenza di Feltri non è molto diversa da quella di Montanelli direttore (lo abbiamo dimenticato, ma andate a rileggere qualche copia del Giornale degli anni ottanta, o settanta…). Il discrimine è un altro: il quotidiano non veniva usato come una sentina dei servizi segreti per ammonire e ricattare a comando. Sono coraggiosi, poi, questi giornalisti, ospiti in servizio permanente effettivo di Santoro (da ieri pure la Santanché: bravi! Finalmente una che ha qualcosa da dire…). Loro minacciano e poi scherzano, scherzano sempre. Scherza B., scherza Bossi, scherza la Lega, scherza il Giornale. Come un comandante di pirati che vada all’assalto di una motovedetta e poi, accorgendosi che ci sono su i carabinieri, dicesse: “Ma era uno scherzo, non l’avevate capito? Ma non lo vedete che stavamo ridendo tutti?”.

Amici miei, qua altro che programma politico. Qui la prima e per ora unica cosa che bisogna fare è liberare il paese da questo gruppo di potere. Via, via, via. E a proposito di programma, a proposito di sicurezza, ecco due notiziole. Nella Milano della tolleranza zero e dei militari per le vie del centro, la polizia municipale chiude il presidio di Stadera, periferia zeppa di malavitosi nelle case popolari. Era stato aperto dopo molte pressioni. Ma, dicono dall’interno del corpo, mancano i vigili per fare le multe, le multe portano soldi al Comune, e quindi si chiude. A Palermo invece il Silp denuncia la riduzione delle volanti della polizia e la riduzione degli straordinari della catturandi. Vengono denunciati casi di poliziotti puniti per avere usato mezzi propri (non essendoci quelli di Stato) per condurre le ricerche dei latitanti. Quant’è bella sicurezza, vero?

Il degrado vero (ossia antropologico) però sta in quella incredibile scena della mangiata davanti al parlamento. Ecco il livello possibile della riconciliazione tra Roma e Lega. Il paese diventa un’osteria, e d’altronde se il monsignor Fisichella dice che le bestemmie devono essere contestualizzate, qualcosa vorrà dire. Si dice istituzioni ma si legge osteria.

Per fortuna il grande Orioles ha avuto il suo premio di testimone di pace, sezione giornalismo, lunedì sera a Ovada. Dovevate vederlo, Riccardo. Orgoglioso, compito, brillante, felice. Con un cravattino che sembrava da smoking, e invece era il regalo di un cameriere. Di un’osteria diversa.

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