Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Professori venduti. Ve lo do io l’ elenco
E’ andata bene ieri sera (lunedì), a Lonate Pozzolo, tana del lupo della ‘ndrangheta in provincia di Varese. Molta gente, proprio molta, anche se i rappresentanti della comunità di Cirò Marina non c’erano nemmeno in foto, pur essendo circa il 40 per cento dei residenti. Vuol dire che anche gli onesti hanno paura di esporsi. Che molti non percepiscono il pericolo e considerano tutto normale. Questa è la colonizzazione, ragazzi. Anche se ho visto molta voglia di reagire, pure da parte di alcuni esponenti dell’amministrazione locale (Pdl-Udc, la Lega è all’opposizione). Alla fine non c’è stata la presenza di alcun esponente delle forze dell’ordine. E siccome era stata annunciata, molti si sono spiegati la defezione con qualche pressione dall’alto. Varese è la provincia del ministro, in fondo, la culla elettorale della Lega. Bravissimi Massimo Brugnone (di “Ammazzateci tutti”, questo ragazzo ha stoffa), Orlando Mastrillo (Varesenews, idem) e Luigi Vecchione (pure, figlio di un imprenditore campano vittima degli sgherri camorristi). Bravi loro a sapere fare i nomi del posto. Quanto a me, sono stato più duro del solito, per dovere di fiuto e di esperienza. E perché è arrivato il momento di schiacciare in un angolo i complici, gli amici, i colletti bianchi che fanno le perizie utili. Vedevo che la sala reagiva, che provava quasi l’orgoglio di volere reagire. Lonate non si guasterà di sicuro la fama se farà una battaglia frontale contro i clan calabresi. Anzi, potrebbe passare alla storia come la Pontida (quella vera…) del Duemila.
Mi sta venendo voglia, in proposito, di affiggere fuori dalla mia stanza di Scienze Politiche i nomi dei miei insigni colleghi dell’università di Reggio Calabria che per qualche maialino e un po’ di olio, oltre che per un po’ di fifa, hanno consentito al rampollo dei Pelle di San Luca di farsi nove esami in un mese e mezzo. Di sedersi e prendere trenta in un esame di cui non conosceva nemmeno il nome. Dice: ma che se ne fa del titolo di architetto? Semplice: le perizie. Non ci avevate pensato? Rompere, bisogna rompere con i complici a qualsiasi titolo. Bisogna far sapere chi sono. Noi paghiamo per tutto quello che facciamo e diciamo, anche per le cose più piccole, e questi sfilano sempre belli immacolati, riveriti dai mafiosi e salutati dagli antimafiosi? Venerdì esce in libreria “La Convergenza”. Dopo “Delitto imperfetto”, i blogghisti lo sanno, è il libro più difficile della mia vita. E vorrei che servisse per fare un punto vero sulla nostra storia recente (per inciso: le dichiarazioni di Conso mi danno ragione…) così come per capire che strategie adottare nei tempi dell’afasia della politica. E’ l’ora della mobilitazione, davvero si sente un’aria diversa. Dopodomani lo presenterò in anteprima alla stampa estera a Milano. Mi sembra che i giornalisti stranieri siano più reattivi e che abbiano anche altri criteri di misura di persone e cose…
Intanto attrezzatevi per sabato. Al cinema Gnomo (via Lanzone) troverete dalle 11 a sera tutto quello che dovreste sapere sull’Aquila. Filmati, documentari e testimonianze. Ne vale la pena.
P.S. Per chi legge nelle prossime ore: alle 10.20 sono su Rai3. Tema: Cossiga.
Nando
Next ArticleCONTRO LA MAFIA. I TESTI CLASSICI