A Natale si legge. Consigli per gli acquisti (senza conflitto d’interessi)

Ehi, me ne stavo dimenticando! Qui arriva il Natale e io non do i consigli per gli acquisti…Allora: che cosa si regala a Natale? Libri, soprattutto libri; le persone colte e che credono nella parola, nella sua forza e nella sua creatività, oppure le persone che vogliono sapere regalano libri. E che libri si possono regalare per questo Natale? In attesa di farvi qualche segnalazione più legata ad amicizie e melampiche solidarietà, vi regalo due segnalazioni del tutto disinteressate. La prima è “La Convergenza. Mafia e politica nella seconda Repubblica”. La seconda è “Contro la mafia. I testi classici”. Sono tutti e due libri scritti dal vostro autore preferito, sui quali vi documento un po’ di più di quanto abbia fatto finora questo blog.

Eccovi dunque sulla “Convergenza” (Melampo), libro moderno quant’altri mai, alcune cose dette. Gian Carlo Caselli (in apertura della presentazione milanese): “E’ un libro che non si può raccontare, bisogna leggerlo”. E sul Fatto:[…] pagine documentatissime e rigorose –davvero impressionanti- dedicate ai sei anni di governo del centrosinistra […] nella seconda parte si manifesta tutta la sapienza di dalla Chiesa come sociologo (minchiazza, fu il commento di Lillo)”. Corrado Stajano (sul Corriere): “Un libro che fa sussultare […] un libro importante, di grande intelligenza critica e moralità nel documentare i fatti”. Europa: “Ma il suo non è un dito puntato. Piuttosto dalla Chiesa ti accompagna per mano a ricordare e analizzare quanto è accaduto, e quando, chi erano gli attori e (gli apparenti) compartecipi, i loro voti in parlamento”. Left: “Un libro che suona la sveglia per tutti”. Nicola Tranfaglia mi ha scritto “Un libro magistrale” annunciando una recensione sull’Unità. Ecc. Insomma, se volete sapere, capire, far sapere, far capire, scavare nella società “innocente”, è il libro che con il cuore vi suggerisco (oh yes).

L’altro libro, un elegantissimo tascabile Einaudi, è più indicato per chi voglia farsi una cultura sul tema di più ampio respiro, per chi (con meno implicazioni politiche dirette) voglia fare studiare il fenomeno della mafia a scuola. Oppure per chi voglia darsi delle coordinate: sapere che Pippo Fava non era “solo” il direttore dei Siciliani e che sono esistiti dei signori che si chiamavano Danilo Dolci o Michele Pantaleone o Napoleone Colajanni, oltre a Leopoldo Franchetti ecc. Me lo stava recensendo per il Corriere Vittorio Grevi. E per me è già un onore che lo stesse facendo, partendo dall’idea (sua) che “colma una lacuna”.

Poi vi dirò delle poesie di Sansa (Adriano), dell’ultima finta del Balilla, di Nino Caponnetto il grande e di “Si fa presto a dire madre”, di un libro sul carcere e di altre cose ancora. Perché non c’è Natale vero se non c’è, di fronte al presepe, una poltrona con un libro aperto.

P.S. Tra un paio di giorni vi dirò anche che presepe ho ideato per quest’anno….

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