Ostellobbello batte Inter. E Gasparri batte tutti (ovvero: l’ottica di base…)

L’Inter è campione del mondo, sursum corda. Quarantacinque anni sono lunghi, gente. Quando si dice che esiste una storia del calcio, si pensa proprio ai tempi della storia. Sessantotto, “Imagine”, terrorismo, referendum, mafia, Milano da bere: e dalla finale con l’Independiente sono quindici. Arrivate a quarantacinque… Benitez ha guastato la festa ma se l’hanno davvero sfruculiato con le finte promesse ha fatto bene a prendere al volo la vittoria: meglio andarsene da allenatore campione che da allenatore-magazziniere. Purtroppo vedo che sul Corriere c’è qualcuno che quando scrive di Inter (e lo fa spesso) sembra più un dipendente di Moratti che un libero giornalista. Sono i momenti in cui, più che rabbia, provi imbarazzo per la categoria.

Epperò, cari signori, qui vi dichiarerò che io la partita non l’ho neanche vista. Perché tra le 18 e le 20 di sabato scorso andava in onda in contemporanea qualcosa di molto più importante: il Gracco e i suoi soci facevano le prove generali del pianoterra del loro…Ostellobbello! Antonio Nicaso, Stefania Pellegrini e Lorenzo Frigerio presentavano “La mafia spiegata ai ragazzi” di Nicaso (Mondadori). Pieno di magnifici venticinquenni-trentenni. Volete sapere che cos’è l’Ostellobbello? E’ il sogno coltivato dal Gracco, il quale lo ha messo al di sopra della professione forense. Un ostello per giovani (non solo, ma soprattutto) che vengano da tutto il mondo a Milano; in questa città dove oggi di ostelli praticamente non ce ne sono. Una grande impresa turistico-culturale nel centro di Milano, tra il Duomo e le Colonne di San Lorenzo, che in fede mia diventerà in poco tempo una ricchezza culturale della città. Ho visitato l’immobile sabato sera prima e dopo la presentazione, salendo in fretta le scale, guardando i piani, le mappe delle stanze, del bar, dei luoghi dedicati alla cultura e mi sono chiesto perché non ci avesse mai pensato nessuno prima. Semplice: perché appena hanno un immobile tra le mani qua si fanno arpie e vogliono spremerne il massimo possibile. Con il risultato che la città tende al minimo possibile. Sia resa lode dunque, di nuovo disinteressatamente, al Gracco e ai suoi soci. Che con qualche fidejussione (embe’…) ristruttureranno e ad aprile, si spera, consegneranno a Milano l’insperato gioiello (in affitto). Sabato il Gracco ha detto che c’è un rapporto tra l’amore che si ha per la propria terra e l’ospitalità verso lo straniero. Bravo bene bis, sono d’accordo. Chi non è ospitale non ama la propria terra e nemmeno se stesso.

Domani manifestazioni studentesche. Dire occhio ai provocatori è scontato. Forse è più interessante constatare che ormai dobbiamo confrontarci con idee, pensate, affermazioni, dichiarazioni, stramberie che nel loro insieme compongono un nuovo universo intellettuale: quello delle gasparrate. Nutrito di una indiscutibile ”ottica di base”, ossia di quel che si vede e cogita stando rasoterra. Bella la lettera aperta scritta agli studenti dal poliziotto triestino Maurizio Cudicio, a testimonianza che i carneadi sono talvolta grandi persone.

Oggi è la giornata più corta dell’anno. Da domani c’è più rosa in cielo. Dalla Germania chiedono i diritti della Convergenza. La biondina è già in fase di riabilitazione. E hanno pure beccato il capitano dei carabinieri che passava le informazioni ai clan in Calabria. Nessuno ha ancora scoperto che era (a dieci anni…) “uno stretto collaboratore del generale dalla Chiesa”, fantastico. Forza amici, pensiamo positivo.

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