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Tra libri e pastori: i piaceri della convergenza
Be’, lasciatemi compiacere un po’. Mi ha tolto di imbarazzo (un po’…un po’…) Mariaaa ricordando qui, lei per prima, come “La Convergenza” sia stato uno dei tre libri consigliati domenica scorsa da Piero Dorfles a “Per un pugno di libri” (Rai3). Miiichebbello! Non me l’aspettavo, sorpresa purissima fu: “La storia della nostra Repubblica e in parte della nostra Nazione raccontata attraverso la storia della mafia”…”non solo perché bisogna denunciare l’illegalità, ma perché la lotta contro la criminalità organizzata è essenziale, dice giustamente lui [che sarei io] proprio per salvare le istituzioni”. Né mi aspettavo di essere invitato il prossimo 5 mattina a “Apprescindere”, trasmissione Rai3 delle 11 guidata da Michele Mirabella. E anche da Fahrenheit (farò sapere). Mi aspettavo invece, perché me l’aveva annunciata, la bella recensione di Nicola Tranfaglia sull’”Unità” di ieri.
E intanto si moltiplicano gli inviti a pubbliche presentazioni. Il primo appuntamento sarà il 5 gennaio al tendone milanese di Radiopop in via Pagano alle 18.30. Per gli appuntamenti successivi prometto che fornirò l’elenco. Insomma, la Convergenza converge con gli interessi di un buon pubblico. E io, come detto, me ne compiaccio (oh, gli incubi notturni della lavorazione valevano la pena…).
Ma l’altra soddisfazione, più spirituale invero, la sto provando nel vedere i miei presepi. Già, perché fino a pochi anni fa in loro stava “solo” la storia della mia famiglia. Questo pastorello l’ho comprato in quella cartoleria che non c’è più, questa lavandaia l’ho comprata in piazza Navona quand’ero deputato, questa è la casetta fatta da papà con la scatola di cartone, questo è il ponte in sughero fatto da Carlo a cinque anni, questo il cielo dipinto da Dora alla scuola elementare…Ma, ecco, da qualche anno i presepi ospitano i ricordi degli amici, di quelli che -avendo saputo della passione- hanno deciso di "convergere", di lasciare una loro traccia in questo cammino. E giuro che è bellissimo rivedere tutti questi segni. Nuccia, Alex, Maria Luisa ecc. L’ultimo, un magnifico vecchio con lanterna, lo ha lasciato Valentina, mia eccellente allieva a Scienze Politiche (dopo avere fatto l’esame, si intende). Forse solo le parrocchie hanno presepi così partecipati. Ma nessun presepe di nessuna parrocchia nasce da sensibilità e modi di pensare tanto diversi…, questo è certo. Se ce la fo con le tennologie, come dice B., e se state bravi, prima o poi vi mostro anche una fotina…
(e intanto vi spedisco su www.nandodallachiesa.blogspot.com allestito da Riccardo il mago del computer, che sta lavorando per voi: tra qualche settimana, udite udite, il blog in nuova edizione!!!)
Nando
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