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Clamoroso! Ecco a voi l’alfabeto del Bunga Bunga (scritto per il Fatto del 5-6 febbraio)
L’ALFABETO DEL BUNGA BUNGA
Bunga Bunga (che cos’è)
Rito dionisiaco praticato, secondo Malinowski, in alcune tribù della Papuasia ancora nel XIX secolo, in particolare presso gli arcoresti, noti per la loro abilità nei traffici e negli affari. Consisteva nell’accompagnamento del capo anziano verso l’imbalsamazione del corpo attraverso un ripasso dei piaceri del mondo, al quale gli era consentito di accedere grazie a speciali pozioni magiche. A tale rito venivano fatte partecipare, purché non più vergini, le più belle giovinette della tribù, che il capo stesso retribuiva con il proprio personale tesoro. Al rito, non privo di suggestioni infere, potevano assistere solo due maschi della tribù stessa, selezionati tra coloro che non si dedicavano né alle armi né alla caccia né alla pesca né alla pastorizia né alla tessitura, detti “paraxitos”. Gli antropologi hanno trovato tracce del suggestivo rito anche nel nord Italia, dove risulta essere stato praticato in luoghi catacombali in epoche assai più recenti.
Voci principali
a. amo (arcaico: amò)
Appellativo semanticamente ambiguo in voga tra drappelli di giovani cortigiane illetterate benché talora provviste di titolo di studio. Pur volendo affettare intima amicizia e indissolubile solidarietà femminile, esso esprime perfidia competitiva in vista dell’ottenimento di favori e prebende da parte del sovrano, amorevolmente definito “fonte di lucro”. Germe di odio infiltratosi, probabilmente a opera di potenze straniere, nel Partito dell’amore al governo dell’Italia agli inizi del terzo millennio.
Altre voci utili: accademia della crusca; aiuto agli studi; acqua in bocca; ammucchiata; argano; assatanate; angiporto; arance
b. briffare (voce del verbo briffare)
Terrificante espressione in uso nel sottobosco aziendale e politico padano contemporaneo. Secondo i linguisti più autorevoli significa istruire, catechizzare, fare raccomandazioni a qualcuno in vista di eventi sinistri (guerre, catastrofi naturali, epidemie, bunga bunga) così da predisporre la psicologia delle vittime a meglio affrontarli. Indice scientifico di un drammatica regressione culturale della comunità padana, la vaga assonanza con il termine albionico “briefing” gli conferisce tuttavia un’aura di modernità evocando una appartenenza alla comunità di madrelingua inglese.
Altre voci utili: bimbe; bonifici; bonazze; bisturi; buste; bollette (cfr. utenza); bordello
c. carriera
Movimentato percorso di vita volto a riempire il portafoglio di una persona in pochi anni indipendentemente dagli studi, dal lignaggio e dalle capacità intellettuali. Benché anche nella componente maschile della popolazione esso presenti aspetti di grande interesse, è tuttavia nella componente femminile che si esaltano velocità e apparente inspiegabilità dei tempi di arricchimento. Secondo gli studiosi della distribuzione del reddito funzionano come moltiplicatori di opportunità gli incontri orizzontali con anziani signori o loro facsimili, specie se realizzati su grandi letti di fabbricazione russa. Per meglio diffondere il piacevole fenomeno è stato recentemente aperto all’università del pensiero liberale della Brianza il primo master pratico su “Libero scambio e liberalità del potere” (iscrizioni a numero aperto)
Altre voci utili: conto corrente; carta di credito; contanti; comunista (pericolo); cortigiane/i; culo; colorado; café; capelli (ex)
d. dentale (igienista)
Professione in voga nel regno di Rea Silvia e Reo Silvio volta a conferire preziosa armonia alla bocca dei propri ospiti di riguardo e, ancor più, a quella delle loro ospiti. Per imperscrutabili ragioni, su cui gli etnografi stanno alacremente indagando, all’esercizio di tale professione si accompagnava nell’immaginario collettivo un profilo femminile accentuatamente flessuoso e provocante, come risulta dall’abbondante materiale iconografico raccolto in numerose ricerche. Si racconta (vedi il frammento Minetti 144.b) che per i capricci del mercato del lavoro gli igienisti dentali siano stati a lungo arruolati al posto dei più idonei igienisti mentali. Solo un grande trauma politico-giudiziario dei primi anni del terzo millennio ristabilì l’urgente bisogno di questi ultimi.
Altre voci utili: decoro; decenza; demenza; delicatezza; disinteresse; desnuda; dipendenza; dormire di giorno (continua…)
e. emilio
Nome proprio di eremita anziano e religiosissimo (detto perciò Fede) uso sottoporsi con faticosa frequenza alla terribile prova del diavolo per confermarsi nel proprio voto di castità. Refrattario ai peccati della lussuria e della avarizia, specie altrui, si distinse in vita per la mitologica funzione di selezionatore delle giovinette da sacrificare agli dei. Venne punito con un fulmine dalla giustizia divina per avere, involontariamente e ad alta voce, storpiato (Ifigonia invece di Ifigenia) il nome della vergine più cara a Giove.
Altre voci utili: elegante (cena); eccitazione; euro; esentasse; eroe (detto di ospiti siciliani); erotomane (detto del padrone di casa)
f. fidanzato/fidanzata
Mitologiche figure di giovane uomo o meno giovane donna, use materializzarsi d’improvviso al fianco di (giovani) donne o (meno giovani) uomini coinvolti in scandali a sfondo sessuale, al fine di scambiare con essi tenere effusioni. “Dei ex machina” caratterizzati da una sovrumana qualità: quella di calamitare nei momenti amorosi-erotici i teleobiettivi di una prestigiosa rivista politico-scientifica denominata “Chi?”. Ingiustamente sospettati di comparire e sparire a pagamento, tali fidanzati e fidanzate svolgono in realtà un’importante funzione di stabilizzatori sociali in un mondo attraversato da turbolenze, invidia e cattiveria.
Altre voci utili: fantasie; flaccido; fonte di lucro; fede emilio (vedi); fotografie; frigorifero; fottersene; fottere
g. Gesù
Modo pio e timorato per indicare in conversazioni telefoniche cifrate l’uomo più pagano della storia, da parte di vestali munite di crocefissi. Gli studiosi hanno anche potuto registrare l’uso, nei confronti dello stesso individuo, degli appellativi “Spirito Santo” e “Cesare”, come a unificare nella di lui persona il potere temporale e il potere spirituale, l’uomo terreno e la divinità. Per questa ragione, secondo le indicazioni del Vaticano, le bestemmie pronunciate da Dio-Cesare andrebbero contestualizzate, nel senso che costituirebbero un’autoinvettiva, generosa espressione di un’umile volontà di penitenza.
Altre voci utili: gemelle; gallo (dalle uova d’oro); genitori (etica dei); gioielli; generosità
h. hey
Aristocratica e ricercata espressione con la quale ancelle, fanciulle, suggenti, prodighe visitatrici di ville padronali, si appellano reciprocamente ogni qualvolta avviino tra loro improvvisati e appassionati colloqui sull’importanza da attribuire al merito nelle carriere dei giovani e sulla necessità di arrestare il declino dei costumi. Detto anche con giovanile baldanza per incoraggiarsi reciprocamente in vista di imprese proibitive quali performances intellettuali ed estetiche da realizzarsi nelle notti di luna piena alla presenza di uno spaventoso licantropo. .
Altre voci utili: harem; hydra; horror; hermes (foulard; per Ermes, dio greco protettore dei ladri, vedi Mercurio);
i. infermiera
Dolce e rassicurante figura femminile addetta alla cura e alla salvaguardia di persone malate, ferite o in pericolo di morte. Il possibile contatto con il suo corpo o le sue mani da parte di esseri in condizioni di bisogno e di sofferenza ha ingenerato nella popolazione maschile più incline a fantasie pecorecce il mito dell’infermiera erotica. Ve ne è traccia nei giochi misterici praticati nell’ambito del bunga bunga, detti dell’”infermiera in giarrettiera”, che -stando ai celebri mosaici brianzoli- conducevano a pericolosissimi stati di orgasmo attempati ultrasettantenni.
Altre voci utili: ignoranza sublime; innocenza; intime (parti); indagini; intercettazioni; impotenza; incubi; impunità; illetterati
l. lap
Tipo di danza in uso presso tribù esclusivamente femminili rintracciate nella storia primitiva della pianura padana. Tali tribù, secondo gli studi più avanzati, non conoscevano l’uso degli indumenti più elementari. Graffiti e immagini venuti alla luce ne ritraggono le più giovani esponenti impegnate in goffe movenze mentre ospiti di tribù maschili ne sondano con strumenti ignoti varie parti del corpo. La parola sarebbe originata dalle iniziali della locuzione idiomatica “lingua a posto”, a indicare il divieto di fare incontrare durante i balli iniziatici la madrelingua con il padrelingua, specie nei periodi di plenilunio.
Altre voci utili: letto; lenone; leopardate; livello (versione terra terra); lodo; licantropo
m. mora
Massimo rappresentante del pensiero sociale nell’Italia del Duemila, intellettuale organico del blocco dominante. Detto Lele per la natura elementare dei suoi modi espressivi, raffigurò progressivamente nell’élite delle arti e dello spettacolo il moderno eroe civile. Solito circondarsi di schiave circasse, le convogliava altruisticamente verso le corti del signore eletto dal popolo, dopo opportune gare di selezione condotte con proverbiale imparzialità, unicamente attenendosi al criterio della qualità delle prestazioni.
Altre voci utili: maitresse; minorenne; Mubarak; mummia; mignottocrazia; madrelingua; malattie senili
n. non l’ho mai fatto (versione oftalmica: non l’ho mai visto)
Solenne giuramento di imputato o imputata o testimone retribuito, pronunciato a proposito di comportamenti descritti doviziosamente da testimoni indipendenti o risultanti da telefonate registrate all’ insaputa degli oratori dalle supreme magistrature dello Stato; oppure immortalati da foto scattate abusivamente o da ritratti dipinti da pittori clandestini (detti irregolari). Tenero esorcismo praticato con finalità salvifiche e autopersuasive.
Altre voci utili: noemi; nicole; nipotina (di Mubarak); narcotrafficante; nudità; nullatenenti
o. Olgettina (via dell’)
Pronuncia affermatasi nella prolifica comunità cinese di Milano per indicare la celebre via dell’Orgettina, nei pressi dell’ospedale detto San Laffaele. In essa si davano convegno giovani donne dalle belle caviglie e dagli splendidi pepli, solite coltivare le tradizioni più nobili e antiche: dall’ascondimento di denaro contante tra materassi e federe e guanciali, secondo gli usi aviti, all’ascetico rifiuto degli stupefacenti, spediti sprezzantemente e senza indugio, al solo loro apparire, in cantine punitive, fino alla pratica più severa del comandamento biblico “onora il papi”.
Altre voci utili: oche; osteria; ombra (linea d’); orologi; omertà; ogni (ne vedrai di);
p. papi
Vezzeggiativo affermatosi durante la rivoluzione linguistica del terzo millennio dopo Cristo per indicare, anziché il padre, il bisnonno o il trisavolo. Tipico degli ambienti più facoltosi dell’Italia, e usato in particolare da giovani portatrici di sogni proibiti, nonché di seni, labbra, zigomi e glutei rifatti alla scuola del “più lo mandi giù più ti tira su”. Gergo rivelatore di innocenza adolescenziale e di purezza di intenti. Narra la leggenda che un ricchissimo imprenditore prealpino in crisi di affetti fosse riuscito a farsi chiamare papi contemporaneamente da settantadue giovinette, dette papi-girls, che retribuiva solo per questo, venendone ricambiato con insulti e appellativi sprezzanti di proverbiale ferocia.
Altre voci utili: prefetto; pornografia; presidente; priapismo; perizoma; parlamento; prostituzione; piscina; più di là che di qua; pertinenza della presidenza del consiglio; Putin; puttanaio
q. questura
Luogo di residenza e di lavoro delle principali autorità preposte alla gestione dell’ordine pubblico. Frequentato prevalentemente da funzionari e agenti di polizia dediti alla cattura dei delinquenti e alla prevenzione dei reati, simbolo di integrità e di superiore attaccamento alle leggi dello Stato. L’immagine sacrale del luogo venne seriamente incrinata quando un capo del governo in carica, assalito da turbe psichiche, se ne trastullò per potere recitare al telefono la più classica filastrocca infantile (“c’è il questore in questura a quest’ora?”) e costringere i funzionari a estenuanti colloqui notturni allo scopo di canzonarli e giocare a “liberi tutti” fino a notte fonda.
Altre voci utili: quantità 1 (industriale); quantità 2 (modica); quore (da un frammento poetico rintracciato sul luogo di un bunga bunga); quante ne porto
r. ragazze
Sostantivo femminile plurale per indicare giovani assatanate di denaro, di doni, di farfalline, di carriere, di onorificenze, di pubbliche cariche in cambio di rapidi erotismi e di defatiganti giochi di tocco e di ritocco praticati in ore notturne. Celebri per la stoica capacità di assistere a filmati di micidiale noia e lunghezza sulle gesta di condottieri ridicoli e per la proverbiale capacità di ridere a comando. Si veda su di loro il recente, commovente saggio del semiologo Alfonso Signorini “Cuore di ragazza”.
Altre voci utili: ricatto; rifatto; raccattare; racket; rolex; raffinatezza; risus abundat; rubare (nella novissima coniugazione: io rubo, tu ruby, ecc…); rughe
s. Spinelli
Gran ciambellano di corte, dotato di nome suggestivo quasi a indicare gli umani vizi che egli era stato deputato a coltivare e premiare. Custode di un forziere segreto del re, ne prelevava monili e dobloni per remunerare delle loro multiple fatiche le “ragazze” (vedi) e le “zoccole” (rivedi), al fine di soddisfarne i bisogni di “utenza” (ri-rivedi), in particolare se residenti in via dell’”Olgettina” (ri-ri-rivedi). Come spesso accadeva nel regno di Rea Silvia e Reo Silvio, egli, benché privo di qualunque pubblico ufficio o di qualunque bene o esercito proprio, svolgeva compiti primari per garantire l’ordinato governo della società e delle istituzioni, fino a essere considerato dai sovrani stranieri il vero ministro (con portafoglio) del sollazzo e dello spettacolo.
Altre voci utili: scantinato; soubrette; scollacciate; solo coca cola light; spillare; simposio; silicone; sogni di gloria; solleciti di pagamento
t. tetta
Parte anatomica del corpo femminile di particolare forza attrattiva sui ricchi di età avanzata. Assai reputata dai consumatori di carne femminile, molto più ambita di cervello, fegato e cuore, che il progresso dei costumi aveva celermente penalizzato nella dieta mediterranea. Sul finire del XX secolo le venditrici di carne presero l’abitudine di aumentare il valore della parte con opportune iniezioni di estrogeni, atte a renderle maggiormente voluminose e levigate. Ne restano tracce nella fitta iconografia clandestina rinvenuta in una reggia della Brianza dotata di preziose stalle, in cui venivano tenuti pecore, capre, vacche e cavalli sicani.
Altre voci utili: tarzan; tamarra; tegola; trapianto; tesoro (caccia al); te la do io
u. utenza
Speciale pergamena riportante il costo di servizi primari goduti dalle ancelle-falene del re. Tale costo veniva saldato per conto loro da un ciambellano di corte soprannominato Spinelli (vedi) che a tal fine attingeva ai tesori del re medesimo, siti in un nascondiglio segreto in sede distaccata del governo del regno. Ogni ancella aveva la sua utenza e per il pagamento soleva ringraziarne puntualmente il re con speciali e prolungati bacini (detti bacini d’utenza).
Altre voci utili: una su una ce la fa; utensile; usanze; umidità; unioni; utilizzatore finale
v. vergogna
Concetto e parola messi drasticamente al bando su tutto il territorio italiano sotto il regno di Rea Silvia e Reo Silvio. Storici del diritto hanno rintracciato sui documenti dell’epoca le prove di terribili pratiche inquisitorie perpetrate nei confronti dei sudditi sospettati di avere esclamato la parola proibita in luoghi pubblici o in privati assembramenti. Si narra che solo al sovrano fosse riservato il diritto di pronunciarla in pubblico nei confronti dei propri detrattori, in genere intellettuali omosessuali o sudditi privi di ambizioni.
Altre voci utili: viagra; vecchio; vuitton; veglia; voglia; vaglia; ventre (danza del)
z. zoccole
Specie umana di gran pregio all’epoca del regno medesimo di Rea Silvia e Reo Silvio. Composta di fanciulle gaudenti, rilassanti ma anche eccitanti, di straordinarie rotondità di corpo e asperità di parola, ricche di lingua ma povere di linguaggio, use accoppiarsi in gruppo con uomini di età tripla o quadrupla della loro. A ciò erano condannate, secondo la leggenda, dalla loro origine: discendevano infatti da un rapporto sacrilego tra la ninfa Arcorea e il dio Mercurio, protettore dei ladri. Solite produrre spaventevoli rumori e lasciare tracce indelebili del proprio passaggio. Alle più piccole di loro, in memoria degli sforzi frustrati di ascesa sociale, è dedicata in Roma la famosa, caritatevole “via delle zoccolette”.
Altre voci utili: zeta l’orgia del potere; zinne; zar; zabaione; zoo
Nando
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